Sarà anche un’Italia in emergenza, questa del ct asintomatico Roberto Mancini, ma gioca bene e piace nonostante le manchino una quindicina di calciatori che nella lista dei convocati ci sarebbero stati bene. Così la Polonia deve arrendersi, a Reggio Emilia finisce 2-0 e gli azzurri di nuovo 'telecomandati' a distanza dal loro ct costretto a casa dal Covid sono primi nel girone A di Nations League e con la prospettiva di vincerlo se passeranno sul campo della 'cenerentola' Bosnia, a Sarajevo. Vorrebbe dire anche che sarà l’Italia (Milano e Torino) a organizzare la fase finale, a ottobre 2021, di questo torneo di cui non tutti capiscono l'utilità ma quando poi c'è la possibilità di conquistare un trofeo nessuno si tira indietro. Per conferme chiedere al Portogallo di Cristiano Ronaldo, ben contento di aggiungere la Coppa della Nations League nella bacheca dove già c'era quella degli Europei di quattro anni fa. Passano i giorni, i test, le bolle e gli infortuni falcidiano l'Italia, ma si va avanti facendo bella figura mostrando compattezza e spirito di gruppo: insomma, questa è davvero una famiglia, che potrà essere protagonista anche negli Europei rimandati di un anno. A Reggio Emilia la Polonia non è praticamente esistita, il pallino è sempre stato nelle mani di una bella Italia, lo spauracchio Lewandowski è sembrato la bruttissima copia di quello del Bayern, terrore dei portieri avversari. Merito anche di una difesa, quella azzurra, che non gli ha concesso nulla, e promossi a pieni voti Bastoni e Acerbi. Davanti bene Insigne, che non si è fatto condizionare dal gol che gli è stato annullato al 20' (per segnarlo aveva fatto una prodezza, ma c'era Belotti ad 'impallarè Szczesny), a centrocampo spica la prestazione di Barella, mentre Locatelli non ha certo fatto rimpiangere Verratti: anche in Nazionale, questa potrebbe essere la stagione dell’ex milanista ora gioiello del Sassuolo. Il primo tempo è un monologo italiano, con Lewandowski che si segnala solo per una gomitata a Bastoni in mezzo al campo. Decide per ora un gol di Jorginho al 27'. L’Italia, padrona del campo, va in gol con Insgine ma l’arbitro Turpin annulla. Poi il talento del Napoli ci riprova con un destro ma è corner. Sull'azione successiva, Bernardeschi centra per Belotti, Krychowiak è in ritardo e non può far altro che atterrare il centravanti azzurro: giallo per il polacco e rigore per l'Italia, che lo specialista Jorginho trasforma. La Polonia 'balla' anche dopo il gol, Belotti non concretizza un paio di occasioni e poi si va al riposo. Nella ripresa stesso copione, con la girandola dei cambi e l’arbitro che nega all’Italia un netto rigore per 'manì in area di Bednarek su conclusione di Belotti. La Polonia cerca di scuotersi inserendo Milik, che ormai gioca solo con la sua nazionale, ma la mossa non dà frutti e alla fine segna ancora l’Italia, con un bel filtrante per Berardi che si sbarazza di Reca e insacca da pochi passi. E’ la degna conclusione di un match in cui gli azzurri non hanno mai sofferto, e adesso avanti così.