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Pierre Kalulu, all'ombra di Ibrahimovic per diventare il nuovo Thuram

Esuberanza atletica e spensieratezza, sono queste le armi a disposizione di Pierre Kalulu, terzino destro classe 2000, adattato a centrale da Stefano Pioli nelle ultime settimane. Complici gli infortuni contemporanei di Romagnoli e Gabbia, il francese è stato gettato nella mischia tra lo stupore generale, prima nell'ultima sfida interna del Milan contro il Parma, poi pareggiata 2 a 2, quando ha preso il posto di Gabbia - infortunatosi intorno al 15' - e poi con la prima da titolare in Serie A al Marassi contro il Genoa. Il clima di fiducia creatosi a Milanello ne ha favorito l'inserimento in rosa, ma il talentino proveniente da Lione, ha già  destato scalpore tra gli appassionati. Il talento non gli manca, come il margine di miglioramento. Grandi giocate, grandi errori. C’è ancora tanto da lavorare. Ma una cosa è certa: di Pierre Kalulu sentiremo parlare ancora a lungo.

Prezzo da discount

A colpire è innanzitutto il prezzo da discount pagato dal Milan in estate: 480 mila euro a titolo di risarcimento come previsto dalla normativa Fifa. Il presidente del Lione, Aulas, si è subito accorto che non era stata una grande idea lasciarlo andare: «Abbiamo sbagliato, è stato un errore, ce ne pentiremo». Probabilmente ha ragione. Il Milan (Maldini e Massara hanno dato il loro sì dopo gli ottimi report dello scouting diretto da Geoffrey Moncada) ha scommesso sul suo talento prima che potesse fare il grande salto a Lione, dopo aver brillato nelle giovanili e nell’U19 francese. Pierre ha due fratelli maggiori, Aldo e Gédéon, di 24 e 23 anni, entrambi calciatori. Il primo gioca come ala destra a Basilea, il secondo è terzino destro nell’Ajaccio.

 

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«La persistenza può trasformare il fallimento in risultati straordinari» è il messaggio scelto da Pierre sui social. Guadagna 500mila euro a stagione e ha un contratto fino al 2025. Sorriso semplice, da bravo ragazzo. A Milanello confermano che non ha grilli per la testa: parla poco e si allena con grande determinazione. Ha una tecnica non banale, notevoli doti atletiche (185 cm) e una personalità spiccata, il ragazzo. Come si è ben visto sul gol del 2-2: voluto, cercato, conquistato. Ma ci sono anche molti errori da correggere: in marcatura, dove si nota tutta la sua inesperienza come difensore centrale, ma anche nel senso della posizione. Tatticamente deve crescere molto. Spesso, a Genova, era fuori linea rispetto ai compagni. In più deve imparare a giocare più semplice, con più logica: con un paio di passaggi azzardati ha rischiato grosso. Ma il talento c’è. Evidente. Indiscutibile. Va soltanto incanalato.

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