Venerdì 15 Novembre 2024

Diciotto anni fa la morte dell'avvocato Gianni Agnelli, la Juve lo ricorda

Gianni Agnelli e Marella Caracciolo Agnelli

Sono passati 18 anni dalla morte dell’avvocato Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio 2003, a 81 anni. Presidente della Fiat per 30 anni dal 1966 al 1996, è stato uno dei più noti imprenditori italiani e ha ricoperto la carica di senatore a vita. In una lunga nota sul proprio sito lo ricorda la Juventus: «In pochi, davvero in pochi, la nostra storia l’hanno scritta come l’Avvocato, che se ne andava proprio oggi, 18 anni fa. La Supercoppa, vinta pochi giorni fa, gli avrebbe regalato un sorriso e strappato, probabilmente, un commento destinato a diventare eterno. Scenderemo in campo pensando a lui, che è sempre nei nostri ricordi, nel nostro presente e nelle nostre vittorie», afferma la società bianconera prima della partita, poi vinta, con il Bologna. Lo ricorda anche in un tweet il nipote Lapo Elkann: «Passano i giorni e gli anni e TU sei Sempre con me. Non hai mai smesso di esserci e di darmi Amore, Forza, Coraggio e Energia ️nel guardare avanti». «E' vero - scrive ancora la Juventus - che nel calcio si corre sempre. È vero il nostro sport non permette di fermarsi, dopo una vittoria bisogna già pensare al prossimo obiettivo, dopo una giornata storta c'è subito l’occasione di rialzarsi. Il calcio va veloce, forse mai come in questa stagione, ma c'è qualcosa che resta eterno, indelebile, immutatamente forte nel corso degli anni: il ricordo, il pensiero di una storia grandiosa e di chi la ha scritta. Sarebbe impossibile raccontare Giovanni Agnelli in poche parole. Si potrebbero citare le sue vittorie alla guida della Juventus, il suo stile inconfondibile o forse, più di tutto, la sua vicinanza alla squadra anche dopo la presidenza, testimonianza di un legame in grado di andare oltre i ruoli, oltre gli impegni, oltre ogni ostacolo. Testimonianza di un amore. Le sue frasi, il suo modo di essere sono per noi fonte d’ispirazione e continuiamo a lavorare ogni giorno per essere sempre migliori, per continuare a vincere, attingendo dalle nostre radici, dalla nostra storia, ma con lo sguardo costantemente rivolto al futuro, con la voglia di tingerlo sempre di bianconero. Di questo, ne siamo certi, ne sarebbe stato orgoglioso».

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