«Ringrazio per il grande consenso che mi avete destinato, mi riempie di gioia e responsabilità. Di una cosa sola dovete essere convinti: farò sempre gli interessi della Lega nazionale dilettanti». Con 73 voti sugli 87 aventi diritto (circa l’83,91 %), Cosimo Sibilia viene rieletto alla guida della Lega nazionale dilettanti. L’assemblea ordinaria elettiva, andata in scena stamane all’Hilton Rome Airport di Fiumicino, ha visto al centro del dibattito l’attualità relativa all’emergenza Covid, compresa la necessità di riaprire i campionati a partire dall’Eccellenza (richiesta inoltrata alla Figc dal Consiglio direttivo di ieri), la battaglia della gestione Sibilia contro la riforma dello sport nella parte relativa all’abolizione del vincolo sportivo, e il malcontento di una ristretta frangia della Lega (tra cui il più battagliero il comitato della Lombardia capitanato dall’ex numero uno Lnd e federale Carlo Tavecchio) che stona con il clima sereno del resto dell’assemblea. Ma nei prossimi quattro anni, Sibilia dovrà lavorare sopratutto sul fronte esterno proseguendo la sua battaglia contro la legge sullo sport "che così concepita darebbe il colpo di grazia al calcio dilettantistico: abbiamo espresso ferma contrarietà in merito all’abolizione del vincolo sportivo nei termini prospettati dal governo, in quanto rappresenta una grave minaccia per le nostre società, che così rischiano di non poter programmare le loro attività di investimento e valorizzazione dei giovani". Sibilia si è poi concentrato sulla sua candidatura alla guida della Figc, illustrando la via maestra che ha ispirato la sua discesa in campo: "Ci fu un’intesa con un documento scritto nel 2018 che ad ora è stata disattesa. Ho ritenuto di non rinunciare a candidatura alla Figc, pur in un momento complesso come questo, con la consapevolezza di migliorare la realtà senza compromessi. Preferisco restare coerente come fatto fino ad oggi", ha rimarcato il numero uno della Lnd, che sul presunto accordo-staffetta tra Gravina e Sibilia, rivendica: "Era un accordo sottoscritto dall’allora presidente della Lega Pro (Gabriele Gravina, ndr), dell’Aiac (Renzo Ulivieri, ndr) e dell’Aia (Marcello Nicchi, ndr), oltre che dal sottoscritto e da Giancarlo Abete quale garante di questo accordo". Per Sibilia, la guida federale deve andare al presidente della Lega Dilettanti in quanto "nel 2018 ho avuto un ruolo da presidente della Lnd che è stato determinante perché si chiudesse la brutta stagione del commissariamento della Figc". Quindi oggi è andato oltre: "In base a quell'accordo - conclude Sibilia - c'erano degli impegni. Sento parlare di "accordo privato", invece è un accordo che impegna ognuno per la sua parte le componenti rappresentate. I delegati assembleari della Lega nazionale dilettanti mi hanno invitato a chiedere che venga reso noto questo documento".