Porto-Juventus 2-1
Chiesa ci ha messo una pezza, ma la Juve ha rischiato grosso: il Porto vince 2-1 l’andata dagli ottavi, grazie alle reti di Taremi e Marega al primo minuto dei due tempi, poi il classe 1997 trova un gol che vale tantissimo. Al ritorno, il prossimo 9 marzo allo Stadium, basterà vincere 1-0, anche se la squadra di Pirlo vista al Do Dragao ha manifestato ancora una volta tutti i difetti che mostra nella gare europee da dentro o fuori con CR7 incredibilmente assente. Tra due settimane non ci sarà sicuramente Danilo, squalificato, e Chiellini e De Ligt tornano acciaccati dal Portogallo, con l’olandese che ha chiuso la sfida molto dolorante. Chiesa e McKennie sulle fasce, De Ligt con Chiellini in mezzo alla difesa, Bentancur-Rabiot coppia di centrocampo: Pirlo non riserva sorprese, anche se come partner di Ronaldo preferisce Kulusevski a Morata. Conceiçao disegna i suoi con un 4-4-2 a specchio, dove Taremi e Marega guidano il reparto offensivo mentre Oliveira e Uribe hanno il compito di rompere il gioco della Juve. La partita dei bianconeri comincia nel peggiore dei modi: Bentancur pasticcia in impostazione e il suo retropassaggio per Szczesny è troppo corto, Taremi si butta in scivolata e grazie al rimpallo con il portiere firma il vantaggio del Porto dopo 61 secondi esatti. Un avvio shock, la Juve comincia con l’handicap regalando una rete e permettendo alla formazione di Conceiçao di fare la gara che avrebbe sognato. «Sembrano l’Atletico Madrid di Simeone» diceva Pirlo alla vigilia, e aveva perfettamente ragione. Perché Pepe e compagni alzano il muro difensivo, ma senza abbassarsi troppo: si compattano nel raggio di 20 metri sulla propria trequarti di campo, non lasciando alcuno spazio e raddoppiando sugli esterni bianconeri. Così Chiesa non riesce ad accendersi, Kulusevski tocca pochissimi palloni, Ronaldo è marcato a vista e spesso ha tre avversari addosso. Alla mezz'ora, poi, la nuova tegola: Chiellini si ferma per un fastidio al polpaccio destro, il capitano passa la fascia ad Alex Sandro e lascia il posto a Demiral. L’unico squillo della Juve arriva nel finale con una rovesciata di Rabiot parata da Marchesin, ma l’azione era già ferma per un fuorigioco di CR7. Nella ripresa, la Juve parte addirittura peggio: ci impiega appena 19 secondi il Porto per infilarsi in una difesa bianconera totalmente assente e Marega segna l’incredibile 2-0. Pirlo butta dentro Morata e la sua squadra comincia a farsi più pericolosa, è Chiesa con un inserimento dei suoi sul secondo palo a riaprire la partita e, soprattutto, il discorso qualificazione. Nel finale il contatto Zaidu-CR7 in area non è considerato falloso dall’arbitro, al Do Dragao finisce 2-1.