Lazio-Bayern Monaco 1-4
«Trovo delle analogie con il Bayern Monaco, ora siamo temuti». Le parole del presidente della Lazio, Claudio Lotito, poco prima della sfida di Champions contro il Bayern hanno ricevuto sul campo una dolorosa smentita. All’Olimpico è stata una Caporetto, un 1-4 (con i tedeschi che dopo l’ora di gioco hanno scelto di non infierire) frutto di regali come quelli di Musacchio e Patric in occasione della prima e terza rete degli ospiti e di un atteggiamento troppo remissivo della squadra biancoceleste, irriconoscibile e impaurita al cospetto dei campioni del mondo. I quali erano penalizzati da qualche assenza pesante (Muller, Gnabry, Pavard, Tolisso, Douglas Costa) ma con l’allenatore Hansi Flick comunque in grado di attingere a una rosa ricca al punto che si è potuto permettere di lanciare dall’inizio un talento del calibro del giovanissimo Jamal Musiala. Il Bayern va in vantaggio già al 9', con il suo bomber Lewandowski che sfrutta il retropassaggio sbagliato dell’impacciato Musacchio (sostituito dopo mezzora) e batte Reina. Al 20' raddoppio con Musiala: l’azione era partita dalla sinistra con Davies, con palla poi a Goretzka e appoggio vincente per il 17enne inglese. Impietoso il Bayern trovava poi lo 0-3, dopo che Patric perdeva un pallone sulla trequarti e veniva seminato dal rapidissimo Coman: l’ex della Juve evitava anche Acerbi e tirava, Reina respingeva ma nulla poteva sulla ribattuta di Sanè. Nella ripresa arrivavano l’autogol di Acerbi e la rete "della bandiera" di Correa, ma ormai era una partita senza storia. Come lo sarà il match di ritorno nella magnifica Allianz Arena: la Lazio è già fuori dall’Europa.