Atalanta-Real Madrid 0-1
Freuler espulso (18'), Zapata infortunato (30') e a pochi minuti dal 90' la beffa sul tiro a giro di Mendy, l’uomo che non ti aspetti, il terzino che aveva causato la cacciata anzitempo dello svizzero su una decisione cervellotica dell’arbitro Stieler, evidentemente influenzato dal "peso" delle maglie bianche. Un rosso che ha rovinato la partita dei nerazzurri. Sorretta dall’entusiasmo a rischio assembramenti dei tremila tifosi che ne scortano il pullman allo stadio, l'Atalanta parte ad handicap nell’ottavo di andata di Champions League contro il palleggio senza troppi sbocchi del Real Madrid e deve arrendersi nel finale dopo aver patito l’inverosimile in inferiorità numerica. Prima della cacciata diretta di Freuler da parte di uno Stieler disposto a perdonare le scivolate fallose di Nacho (su Maehle, al 32', ci stava il giallo: nemmeno un richiamo) e del crac del colombiano, nella ricorrenza a porte vuote del primo morto di Covid in Bergamasca (24 febbraio 2020) Gosens manca subito (6') l’appuntamento di testa su cross di Maehle, e annusato il rischio Zidane si affida a un palleggio prolungato. Gollini rischia l’uscita fuori area a gamba alta (14') su Vinicius. La punizione di Isco susseguente al caso da moviola (Toloi in recupero e Romero dietro: Freuler non era ultimo uomo) viene ribattuta da Pessina, con Vazquez a mancare lo specchio di sinistro. Gasperini vara il 3-4-1-1 con Muriel trequartista, ma senza sbocchi in ripartenza. Al 26' il difensore Nacho slalomeggia a sinistra allargando il tiro col portiere di casa come unico ostacolo. E’ quasi solo Real, com'è ovvio. Modric si sposta a sinistra e centra per Isco (35'), falso nueve chiuso in angolo come Vincius da Toloi (39'), mezza chance che precede la girata a lato dai venti metri di Muriel suggerita da Djimsiti su uno dei pochi break concessi. Il vero pericolo del primo tempo scampato è la svettata di Casemiro al primo di 3 minuti di recupero, dettata dal piazzato di Kross da sinistra, con Gollini superlativo nel negare il vantaggio ospite, mentre in precedenza non lo avevano impensierito Asensio (40') su traversone del croato e dello stesso brasiliano (48'), pescato da Varane, in realtà una sponda. Nella ripresa la carambola su Maehle impedisce l’1-0 a Modric (3'), inseritosi con l’esterno su appoggio di Asensio, ma il capolavoro è di Gosens (9') che contrasta il tiro di Vinicius davanti all’area piccola sugli sviluppi del quarto corner spagnolo. E’ il momento di Ilicic (11'), terminale da 5-3-1, al posto di Muriel; di là Diaz per Vinicius, ma ci si trascina stancamente a ritmi bassi e il nuovo tentativo di Modric, stavolta da fuori, al ventesimo, in asse con Isco e Casemiro che scarica: mira alta. Centrale al 27', la punizione mancina di Asensio (27') sul giallo speso da Gosens ai danni di Vazquez; Kroos, ridotto a provarci dalla lunga, non riesce a battezzare l’incrocio (34'). Gasperini toglie un irritante Ilicic per Malinovsky, ma sugli sviluppi del settimo angolo madridista deve capitolare sul destro dell’ex Lione (avversario in Europa League quasi quattro anni fa con Diaz) appoggiato da Modric dal centrosinistra. A Valdebebas, al «Di Stefano», il 16 marzo servirà l’impresa.