Vincenzo Nibali sogna il tris per diventare il più anziano vincitore della storia del Giro d’Italia, giusto nell’anno delle Olimpiadi, l’ultimo traguardo che gli manca. Egan Bernal, al debutto nella corsa, punta ad entrare nel ristretto novero dei campioni capaci di conquistare il 'Trofeo senza Finè prima di aver compiuto i 25 anni. Ma la Maglia Rosa, che compie giusto 90 anni, è l’obiettivo dichiarato anche di Thibaut Pinot, Romain Bardet, Mikel Landa e di quel fenomeno di Remco Evenepoel che sta facendo di tutto per tornare competitivo dopo lo spaventoso incidente al Giro di Lombardia, salvo per miracolo dopo essere volato giù da un ponte. Ai nastri di partenza della Corsa Rosa 2021 ci saranno anche Filippo Ganna, re indiscusso del tempo, Peter Sagan, Caleb Ewan, Fernando Gaviria ed Elia Viviani che si combatteranno gli sprint. Insomma, non mancheranno i temi nemmeno quest’anno al Giro d’Italia, il cui percorso è stato svelato su RaiDue che si conferma - nonostante l’interesse di altri broadcaster - la casa del ciclismo, garantendo 17 dirette integrale sulle 21 tappe. Da Piazza Castello a Torino, prima capitale dell’Italia che compie 160 anni, a piazza del Duomo a Milano, arrivo più tradizionale della corsa. Attraverso omaggi a Dante Alighieri per il settecentesimo anniversario della morte e al mitico ct azzurro Alfredo Martini, a cent'anni dalla nascita. Poco coinvolto il Sud: il Giro toccherà Foggia per poi tornare verso il Nord. Un tracciato moderno: due sole cronometro - all’alba e al tramonto della corsa (per un totale di 38.4 km) - e sei arrivi in salita. Nonostante un dislivello da record (47mila metri totali), ci saranno pochissime montagne sopra quota duemila - anche per evitare di dover rimodulare tappe per la neve come troppo spesso capitato nel recente passato -, con il Passo Pordoi come Cima Coppa (2.239). Un percorso nervoso: ogni distrazione sarà punita ma sarà difficile dare distacchi abissali ai rivali. Per cui è ipotizzabile una classifica generale molto corta, come avvenuto già lo scorso anno con il trionfo di Geoghegan Hart (assente nel 2021) su Hindley e Keldermann solo dopo la crono di Milano. «E' un percorso tosto, molto bello - la prima opinione di Vincenzo Nibali - con tante salite importanti già nella prima settimana. E poi c'è lo Zoncolan...». In quella cima e nel tappone dolomitico, da Salice a Cortina, chi vuole vincere dovrà fare la differenza. «Sono molto felice di preparare il Giro d’Italia - spiega Bernal, che ha mosso i primi passi da pro proprio in Italia con l’Androni -, è una corsa che volevo fare da sempre, dal mio primo anno da professionista. In questi giorni sono già andato a provare la tappa con l’arrivo all’Alpe di Mera, sarà un giro bellissimo e mi aspetto tanti tifosi». Il legittimo outsider per la Rosa è Remco Evenepoel, alla prima grande corsa a tappe dopo aver dovuto rinunciare per infortunio a quelli del 2020: «Il mio sogno è arrivare davvero pronto a maggio, ho ripreso a pedalare da qualche tempo dopo il mio incidente al Giro di Lombardia. Il percorso è davvero difficile, sarà una corsa molto spettacolare. E poi voglio scoprire come sono i tifosi italiani». A 73 giorni dal via non è ancora stabilito nei dettagli come gli organizzatori gestiranno l'afflusso del pubblico lungo le strade ma saranno rispettate tutte le norme anti-Covid alle partenze e agli arrivi. «Possiamo avere tanta gente sia lungo le strade che a casa, l’anno scorso a ottobre ce n'era tantissima per strada pur con le dovute misure di sicurezza. Speriamo che tutto questo possa essere fatto ancora meglio quest’anno», l’auspicio di Cairo. «Il Giro è un’occasione - il commento del ministro del Turismo Massimo Garavaglia - per mostrare al mondo le bellezze del nostro Paese e quest’anno sarà il simbolo della ripartenza».