La storia del piccolo Luca l'abbiamo raccontata tante volte. Ma oggi c'è un motivo in più, un motivo di speranza. C'è una storia di amicizia, quella tra Vincenzo Grifo, attuale azzurro di Mancini, e Nino Abate, il proprietario di un ristorante di Mönchengladbach, dove l'attuale giocatore del Friburgo ha giocato 4 anni fa con la maglia del Borussia. Vincenzo e Nino si conoscono e l'amicizia si rafforza. Si condividono le sofferenze e così nel momento del bisogno Vincenzo scende "in campo" per segnare il gol più bello, proprio a fianco dell'amico. Nino Abate è infatti lo zio del piccolo Luca, il bimbo di Milazzo affetto dalla nascita da atrofia muscolare spinale. Per la quale è necessaria la somministrazione di un farmaco, Zolgensma, che corregge il difetto nel dna.
C’è però un problema: mentre l’Agenzia Europea per i Medicinali ha autorizzato a tutti gli stati membri il trattamento per tutti i bambini fino a 21 chili, in Italia la terapia è consentita solo su pazienti che pesino al massimo 13 chili e mezzo. Per questo i genitori di Luca hanno intenzione di raccogliere i fondi necessari per trasferire il bambino in Germania e sottoporlo alla nuova cura.
L’ala azzurra ha innescato una raccolta fondi virale per aiutare il bimbo, alla quale stanno partecipando anche l’ex nazionale rumeno Ioan Lupescu e quello svedese Patrik Anderson. Perché il bene si contagia.
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