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La Juventus abdica, solo il Milan resta in scia dell'Inter. Super Mertens fa felice Gattuso

L’Inter continua a vincere, anche quando resta ferma a causa dei numerosi contagiati covid, perché la Juventus va incontro a un’imprevedibile caporetto casalinga. A "tradire" è uno dei suoi ex più amati, Pippo Inzaghi, che conduce al successo il Benevento, reduce da un lungo periodo di vacche magre. Per Pirlo è un crollo clamoroso che rende molto improbabile una rimonta scudetto. Si infiamma la lotta Champions: l’Atalanta vince d’autorità contro la brutta copia del Verona dell’andata mentre si accoda anche la Lazio soffrendo e vincendo a Udine. Prende vantaggio il Milan, che reagisce all’esclusione dall’Europa League e al ko col Napoli ed espugna il Franchi per 3-2. Una vittoria che permette ai rossoneri di consolidare il secondo posto. Il Napoli vince 2-0 all’Olimpico e si prende il quinto posto confermando il buon momento e anche le difficoltà della Roma con le 'grandì. In coda, brusco passo indietro del Torino che perde in casa Samp e lotta col Cagliari per l’ultima piazza libera in serie A.
L’onda lunga dell’eliminazione Champions lascia scorie imprevedibili nella Juve che, dopo il pari dell’andata, soffre ancora il Benevento andando incontro a un tonfo che allontana le velleità di rimonta. Pirlo esagera con un atteggiamento offensivo che prevede Bernardeschi esterno basso e un attacco con Chiesa e Kulusevski ai lati e Ronaldo con Morata più avanti. Il Benevento sembra un agnello sacrificale, ma Inzaghi riesce a motivare i suoi e i bianconeri sbattono contro un muro bene organizzato, Ronaldo prima, due volte Morata, Chiesa, poi altre volte Ronaldo creano occasioni, ma c'è molta confusione. I campani si muovono in contropiede e, su un errore di Arthur, Gaich intercetta un pallone e segna un gol che vale oro. Il finale è generoso ma non lucido (i bianconeri chiedono invano un rigore per contrasto tra Chiesa e Foulon) e il Benevento fa un bel passo in avanti verso la salvezza.

Al Franchi partita ricca di gol e di pali, tre, aperta dal solito Ibrahimovic al 15° sigillo in campionato e chiusa da Calhanoglu, nel mezzo le reti di Pulgar e Ribéry per il momentaneo sorpasso della Fiorentina e quella di Diaz che ha riportato la parità. La squadra di Prandelli reduce dal poker a Benevento ha tenuto per un’ora salvo poi arrendersi alla maggiore qualità degli avversari. E la classifica continua ad essere in zona rossa.
All’Olimpico, gli uomini di Fonseca contro un Napoli ben messo in campo da Gattuso non sono esistiti per un tempo, forse accusando la stanchezza dell’impegno in Ucraina. Lo 0-2 - firmato da Mertens con una splendida punizione e da un inusuale colpo di testa - dei primi 45' era un risultato fedele specchio del match fino a quel momento. Ripresa più decisa per i giallorossi, ma il Napoli non soffre e porta a casa la terza vittoria di fila. Le ruggini di Champions non frenano l’Atalanta che passa con autorità a Verona. Gasperini dà una lezione al suo allievo Juric inventando una difesa con quattro centrali che disorienta i veneti, Zapata punta unica, fuori Gosens, ma il gioco si snocciola fluido, la Dea crea occasioni a grappoli e passa per forza di inerzia. Prima un rigore di Malinovskyi poi una splendida conclusione di Zapata mettono il bavaglio a un Verona in tono minore, al suo terzo ko consecutivo. La prima occasione dei veneti è a 15' dalla fine, l’Atalanta controlla e crea, poi Ilicic certifica il successo con un palo.
La Lazio, al centro di polemiche e in un momento confuso, trova la forza per risalire la china con una giudiziosa gara al Friuli. Mette pressione all’Udinese attaccando con buona lena grazie a un ispirato Luis Alberto, che costringe Musso a un grande intervento. Poi inventa un velo che scatena Marusic, che avanza e con un tiro a giro porta in vantaggio gli ospiti.
Nella ripresa i friulani attaccano a testa bassa, De Paul colpisce un palo, poi Immobile pareggia i legni in contropiede. La Lazio poi munisce la sua roccaforte e l’Udinese crea varie opportunità, ma Reina ci mette sempre una pezza contribuendo a un successo basilare per restare in scia Champions. L’avanzata del Torino si ferma a Genova e ora la salvezza ritorna in bilico anche se deve recuperare una partita. La Samp riprende la sua marcia tornando al successo dopo cinque gare. Una condotta giudiziosa, la superiorità del duo Quagliarella-Gabbiadini su quello formato da Belotti e Sanabria indicano la via e Ranieri incassa tre punti preziosi. A firmare il successo è l’esperto Candreva su accorto passaggio di Gabbiadini, Quagliarella prende un palo poi nella ripresa il Torino non riesce a creare grosse occasioni.

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