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Milan, con Bennacer cambia tutto. Mercato: davanti Vlahovic o Belotti per volare

epa08554117 AC Milan's Ismael Bennacer celebrates after scoring the 3-1 during the Italian serie A soccer match Ac Milan vs Bologna at Giuseppe Meazza stadium in Milan, Italy, 18 July 2020. EPA/MATTEO BAZZI

Con Bennacer cambia tutto, lo sa bene Pioli che contro la Fiorentina ha ritrovato il suo talentino davanti alla difesa, riscoprendo quei punti di forza che sono mancati tantissimo al Milan in questi mesi. Qualità uniche, quelle che è in grado di garantire l'ex Empoli ai rossoneri: lettura della giocata dal basso, posizione e proposizione tra i difensori in impostazione, velocità nel cambio gioco, verticalità alla manovra, dinamismo in fase di rottura e ricostruzione. Doti che nessun altro in rosa ha così accentuate e che si incastrano alla perfezione con quelli di Kessié, fortissimo sul piano fisico, negli inserimenti, nel duello con l'avversario. Il "diavolo", sperando che l'algerino non incappi in ulteriori ricadute fisiche, ritrova per la volata finale in campionato il proprio assetto ideale in mediana. Tonali è cresciuto recentemente ma ricopre il ruolo in tutt'altro modo, mentre Meitè ha dato un contributo probabilmente inferiore a quanto ci si aspettava.

Nel turno pre-pasquale contro la Samp, Pioli recupera anche Ante Rebic, la cui è squalifica è stata commutata in sanzione pecuniaria e dunque torna disponibile. Assetto offensivo da decifrare, ma pian piano che le condizioni di salute dei tesserati migliorano, il trainer può tirare un sospiro di sollievo dopo essere stato costretto ad affrontare il periodo più decisivo dell'anno senza tanti titolari, pagando probabilmente la corta preparazione estiva e le continue sollecitazioni estese praticamente dal lockdown dello scorso agosto.

Mentre la squadra prepara la trasferta di Genova, il team dirigenziale è attivo sul mercato per pianificare il prossimo futuro. I nodi più caldi, non è ormai un mistero, sono i rinnovi contrattuali: su tutti quelli di Gigio Donnarumma, e Hakan Chalanoglu (2021), poi verso il 2022 quelli di Alessio Romagnoli, Franck Kessiè, Davide Calabria e Simon Kjaer. Donnarumma e Romagnoli sono gestiti da Mino Raiola, che come è solito fare, prova ad alzare la posta provando a ottenere il massimo (forse anche un po' troppo, visti i tempi) per i suoi assistiti. Con lo stesso procuratore Maldini e co dovranno sedersi a parlare anche per Zlatan Ibrahimovic, per il quale però paradossalmente la strada sembra abbastanza tracciata.

Altro capitolo è quello riguardante prestiti e riscatti: quello più probabile, nonostante i trenta milioni da sborsare, è legato al Tomori. Il difensore centrale il cui cartellino attualmente è detenuto dal Chelsea, ha convinto tutti. E poi, considerate le recenti richieste per giocatori di pari livello e guardando alla carta d'identità del difensore centrale, potrebbe essere un vero affare. Per Diaz probabilmente il Milan chiederà al Real Madrid un rinnovo del prestito secco, mentre sembra meno probabile la prosecuzione del rapporto con Dalot (del Manchester United) e di Meitè (del Torino). Occhio anche ai prestiti di ritorno, nello specifico quelli di Caldara e Conti.

In entrata, molto invece dipenderà da queste operazioni ma anche dalla certezza di approdare in Champions League. Sul taccuino dei dirigenti ci sono parecchi nomi, piste diverse in base al budget a disposizione. Per l'attacco il nome in cima, non è più un mistero, è Vlahovic, ma occhio anche al “gallo” Bellotti che potrebbe decidere di lasciare Torino per consacrarsi altrove. Restando tra gli italiani, vive le piste Pessina (dell'Atalanta, bottega gara ma con l'opzione d'incasso sulla rivendita del calciatore, il Milan potrebbe ammortizzare il costo) e Zaccagni (promesso al Napoli ma al quale piacerebbe la suggestione rossonera). Per il resto ci sono i vari Louza, Vlasic, Orsolini, Ikoné, Singo, Vina sui quali si affonderà dopo che tutte le altre variabili troveranno stabilità.

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