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Mostruoso Sinner, rimonta Bautista Agut ed è in finale al Masters 1000 di Miami

Jannik Sinner

Il sapore della vittoria stavolta «è incredibile». Perché a 19 anni Jannik Sinner la sua scalata alla prima finale in un Masters 1000 l’ha messa a segno come solo i campioni sanno fare: in rimonta e contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, testa di serie numero sette al torneo in Florida e protagonista dell’eliminazione del favorito, Daniil Medveded. Insomma un ostacolo contro il quale serviva un’impresa e l'azzurro ce l’ha fatta, tirando fuori non solo freddezza, ma colpi-show e un servizio potente che hanno messo in difficoltà lo spagnolo. Finisce 5-7 6-4 6-4 dopo quasi due ore e mezza di battaglia. Che sembrava indirizzata a favore di Bautista, protagonista nel primo set, con l’azzurro che ha sbagliato un pò troppo, riesce poi a rientrare in partita, con un ace e una volee di rovescio tiene il servizio e passa per la prima volta in vantaggio (4-3). Ma Bautista con esperienza si prende il primo pariziale. Sinner non si è lasciato andare e con grande personalità ha costruito la sua rimonta sui campi in cemento dell’Hard Rock Stadium (la «casa» dei Miami Dolphins di football NFL). All’insegna dell’equilibrio anche il secondo set, dove le prime palle-break, tre di fila, le ha concesse l’azzurro nel settimo gioco ma poi è stato bravissimo a cancellarle con grande tenuta mentale e, dopo averne annullata pure una quarta, è salito 4-3. Nel nono game l’altoatesino ha recuperato da 0-30 e con un parziale di 8 punti a 1 ha tenuto il suo turno di servizio ed ha poi pareggiato il conto dei set (6-4). Nel terzo gioco del set decisivo Jannik ha ceduto la battuta a zero a Bautista, ma poi ha interrotto a 12 la striscia di punti consecutivi dello spagnolo ed è tornato in vantaggio (4-3). Ma la svolta è arrivata nel decimo game quando Sinner, complici tre rovesci incrociati imprendibili, ha fatto il break lasciando di nuovo a zero Bautista. Battuto il 32enne spagnolo come due settimane fa agli ottavi a Dubai. E finale conquistata, è il secondo italiano di sempre ad arrivare all’ultimo atto in un '1000' dopo Fognini a Monte-Carlo 2019. «E' incredibile, sono contentissimo - le parole del talento azzurro - semifinale difficile da giocare, con Bautista è stata una dura battaglia. Vincere oggi vuol dire tanto per me. All’inizio eravamo tutti e due un pò tesi, non era facile giocare bene c'era vento,. Ma io ho cercato di servire meglio, muoverlo di più, mischiare le carte, questa è stata la chiave della gara». Missione compiuta, a Miami il sogno continua.

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