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Superlega addio. Ceferin attacca ancora Agnelli: "Meglio ingenuo che bugiardo"

Aleksander Ceferin

«Potrei essere stato ingenuo, ma dico sempre che è meglio essere ingenuo che bugiardo. Sono solo ingenuo». Aleksander Ceferin è il grande vincitore della battaglia sulla Superlega. Sin da domenica, prima ancora che venisse ufficializzato il progetto dei 12 club, la Uefa ha preso posizione, sostenuta da Federazioni e Leghe nazionali, seguita poi anche dai governi. «Ma il merito è stato soprattutto dei tifosi che hanno inscenato una vera rivoluzione e non si sono lasciati disprezzare, ignorare, non hanno permesso che si potesse pensare di comprarli», racconta il presidente della Uefa.

Ce n'è anche per Florentino Perez, patron del Real Madrid e presidente per due giorni della Super League. «Non mi vuole? Questo è un incentivo ancora più grande per me per restare - commenta - lui vuole un presidente che gli obbedisca, che lo ascolti e che faccia quello che lui pensa. E io cerco di fare quello che penso sia il bene del calcio europeo e mondiale». E per quanto riguarda il futuro, il presidente della Uefa mette in chiaro che non sarà lui a fare il primo passo per ricucire lo strappo. «Abbiamo parlato con loro per due anni, e poi sono scomparsi nel cuore della notte. Non sarò adesso io a cercarli per parlare».
«Ora, ovviamente, tutti preferirebbero avere un dialogo, e non sto dicendo che non parleremo, ma penso che dovremo valutare quale sia la situazione per un determinato club e poi vedere come va a finire - dice ancora - ma prima devi dimostrare di avere una certa onestà per poterti aspettare un dialogo dall’altra parte. Se qualche club vuole giocare nelle nostre competizioni, dovrà avvicinarsi a noi. Sicuramente terremo conto del fatto che i club inglesi hanno ammesso di aver sbagliato. Abbiamo dalla nostra 235 su 247 club, anzi, ora ne abbiamo 244. Sono tutti con noi. Ora ci aspettiamo che tutti si rendano conto del loro errore e ne subiscano le conseguenze. Ne parleremo la prossima settimana».
Ceferin smentisce poi le voci che la semifinale di Champions sia a rischio per il Real Madrid. «C'è una probabilità relativamente piccola, rischiamo che le tv ci presentino una richiesta di risarcimento se non si giocano le semifinali. Ma in futuro sarà un po' diverso». «Le porte della Uefa sono aperte e allo stesso tempo tutti dovranno subire le conseguenze delle proprie azioni - chiosa Ceferin - penso che tutti questi club facciano parte dell’Uefa. Di certo non avrò mai più un rapporto personale con certe persone», conclude.

«Secondo me, non c'è mai stata una Super League. Era un tentativo di creare una fantomatica lega di ricchi che non seguisse alcun sistema, che non avrebbe tenuto conto della piramide del calcio in Europa, della tradizione, della cultura, della storia - dichiara Ceferin - ci hanno tutti sottovalutato. Questo è tipico delle persone che sono per lo più circondate da coloro che annuiscono e che dicono loro di essere il migliore, il più bello e il più intelligente. Probabilmente hanno sottovalutato me e l’intera situazione, mi sorprende che non sapessero in quale situazione si trovassero. Ma ora mi aspetto che in futuro nessuno nel mondo del calcio mi sottovaluti».
«Per me - prosegue Ceferin - è assolutamente orribile che l’avidità possa essere così forte al punto che non ti importa dello sport che amiamo, della cultura, della tradizione europea, dei tifosi e, per ultimo ma non meno importante, delle amicizie personali». E il riferimento non può che essere ad Andrea Agnelli, che interrogato sulle parole che gli ha riservato lo stesso Ceferin ha ribattuto che si trattava di questioni private. «Se qualcuno mette in discussione il destino del calcio europeo e mondiale con le sue bugie, è qualcosa che va detta pubblicamente ma capisco che per lui sia più facile dire che si tratta di una cosa privata».

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