
Cultura, storia e senso di appartenenza sono la base di un nuovo progetto che ruota attorno all’identità regionale e al calcio. L’iniziativa, avviata due anni fa, procede a grandi passi grazie all’impegno di appassionati, storici e professionisti della cultura siciliana che, guidati dal presidente Salvatore Mangano, imprenditore e presidente dell’associazione “La Sicilia ai siciliani”, punta a formare la Nazionale della Sicilia. «Vogliamo promuovere l’identità e l’immagine della nostra isola. Uno spettacolo popolare e aggregativo come il calcio può essere vettore di riflessione culturale, conoscenza storica e valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano», ha spiegato il dirigente catanese Alberto L’Episcopo, direttore generale ed ex dirigente di Igea Virtus e Chievo Verona in serie A e B.
Partendo da Messina, il progetto ha un ampio respiro regionale, trovando subito consensi nelle altre province: «Abbiamo un’adeguata struttura organizzativa e in agenda una serie di affiliazioni con società di tutta la Sicilia», ha aggiunto L’Episcopo, al lavoro per l’iscrizione al Conifa (Confederation of Independent Football Associations). I primi incontri nel 2019: «La Sicilia soddisfa molti dei punti minimi necessari per l’ammissione. Siamo pronti per la richiesta formale, che sarà inoltrata in settimana e deve essere vagliata dal Board di Conifa mondiale che si riunisce una volta l’anno». In ogni caso abbiamo già ricevuto da Conifa invito informale a partecipare ai prossimi eventi "No Limit", e abbiamo già dato piena disponibilità.
Intanto la Nazionale si sta strutturando e si è affidata a una figura di spicco del panorama calcistico regionale: Benedetto Bottari, ex dirigente del Milazzo che arrivò in C, Due Torri e Città di Sant’Agata, sarà il team manager. «Costruirà uno staff tecnico di alto livello – ha continuato il dg –. Alcuni calciatori hanno già manifestato interesse, ma le convocazioni saranno precedute da richieste e nulla osta a club e leghe di appartenenza, per muoverci in armonia con tutti gli attori coinvolti». L’emergenza sanitaria ha rallentato le attività sportive, i raduni saranno organizzati in autunno, mentre le gare ufficiali solo nel 2022, quando potrà debuttare la Sicilia con le tre maglie già ufficializzate: la prima, Vespiru, è giallorossa e richiama l’insurrezione del Vespro siciliano del 1282; la seconda, Fidiricu, bianca con una banda giallorossa ispirata alla bandiera del Regno di Sicilia istituita nel 1296 da Re Federico III; la terza, Ruggeru, blu con una banda a scacchi bianchi e rossi, in omaggio allo scudo degli Altavilla, di cui fu massimo esponente Re Ruggero II, fondatore del Regno di Sicilia nel 1130.

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5 Commenti
Saro G.
04/05/2021 17:05
Ma per cortesia........
Alberto
05/05/2021 06:30
Stile uisp.... ma finemula
Antonino
05/05/2021 14:47
Stupidaggini
Michele
07/05/2021 01:20
È una bellissima idea! Se tutti i siciliani conoscessero le loro origini oggi forse non saremmo nella situazione in cui siamo.
Silvio
07/06/2021 22:18
Sarebbe meraviglioso qualora succedesse ma è il caso di stare con i piedi ben piantati a terra ci vogliono capitali e veri intenditori .immaginati giocare contro gli squadroni sarebbero in parte onori e nello stesso tempo umiliazioni in senso sportivo naturalmente con il mio pensiero affermò che spetterebbe anche a noi poterci divertire e difficilmenteci riusciremo.
Filomena
11/05/2021 22:43
Ottima idea. Per prenderci l'indipendenza non servirà a nulla, ma intanto e' un inizio..... Poi tifare la Nazionale degli Italiani che in 100 anni si e no avra' avuto 5-6 giocatori nati in SIcilia non ha senso. Son nati in SIcilia piu' giocatori della Nazionale Svizzera che giocatori degli Azzurri...per cui ottimo!! Good Luck agli organizzatori