La Mole Antonelliana si colora di rosa, come la maglia più ambita dai 184 ciclisti che da sabato si daranno battaglia a colpi di pedale su e giù per il Belpaese. Con la presentazione delle 23 squadre in gara, nella cornice del Castello del Valentino, residenza sabauda e patrimonio dell’Unesco, inizia a Torino il conto alla rovescia della 104/a edizione del Giro d’Italia di ciclismo, come sempre organizzato da Rcs Sport. Sabato il prologo a cronometro, 8,6 chilometri dalla centralissima piazza Castello alla Gran Madre di Dio che in pandemia sanno tanto di ripartenza, dopo l’edizione posticipata dell’anno scorso. L’obiettivo di ciascun team, otto corridori ciascuno, è lo stesso: arrivare davanti a tutti il prossimo 30 maggio a Milano, per il gran finale in piazza Duomo, e vincere il Trofeo senza fine. Per riuscirci, però, bisognerà partire bene già sabato, quando i corridoi sfileranno tra corso San Maurizio, Parco del Valentino, Borgo Medievale, ponte Isabella, piazza Zara e corso Moncalieri, toccando tanti luoghi nel cuore della prima capitale d’Italia, che torna a ospitare la partenza del Giro per i 160 anni dell’Unità, come fece 10 anni orsono per i 150 anni. Sono ben cinque le tappe, sulle 21 totali, che in questa edizione si disputeranno sulle strade del Piemonte. Oltre alla cronometro di sabato, anche il 9 e il 10 maggio, con i percorsi da Stupinigi a Novara e da Biella a Canale, per poi tornare venerdì 28 con l’arrivo in Valsesia e sabato 29 con la partenza da Verbania. «La nostra è una terra di eccellenza sportiva e di grandi appassionati - sottolinea il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dal palco allestito per la presentazione delle squadre - e il Giro è passione italiana: le nostre colline e le nostre montagne sono pronte ad accogliere i turisti». Ripresa non vuol dire liberi tutti, bisogna rispettare il distanziamento e indossare la mascherina, ma il Giro, «che è sempre bello, quest’anno lo è ancora di più - sostiene Cirio - Dobbiamo credere nel Giro e nella ripartenza: stiamo vaccinando migliaia di persone ed è importante pedalare per uscire il più in fretta possibile dalla crisi». Chi andrà più veloce conquisterà la prima maglia rosa. E i favoriti sono diversi: l’inglese Tao Geoghegan Hart non può difendere il titolo iridato, perché assente per concentrarsi sui prossimi appuntamenti, così in tanti puntano sul colombiano Egan Bernal che, nel 2019, trionfò al Tour de France, mentre le insidie maggiori sono rappresentate dall’inglese Simon Yates. "E' una corsa che dura tre settimane, bisognerà vedere la condizione fisica, ma l’ambizione è tanta», commenta il classe 1992 del team BikeExchange. «Vediamo come vanno le prime tappe: valutiamo giorno per giorno come andrà», le parole di un altro ciclista molto atteso, lo slovacco Peter Sagan della Bora-Hansgrohe. Nonostante l’infortunio al polso dello scorso 14 aprile, Vincenzo Nibali sarà regolarmente ai nastri di partenza, anche se sulle sue condizioni fisiche resta grande incertezza. «Per me è la gara più bella, mi dà grandissime emozioni», dice il vincitore delle edizioni 2013 e 2016, proprio a Torino