L’olandese Taco van der Hoorn (team Internarchè-Wanty-Govbert Materiaux) ha vinto la terza tappa del Giro d’Italia, da Biella a Canale, di 190 km, l’ultima del trittico in Piemonte. Una vittoria conquistata con i denti letteralmente: l’olandese è stato in fuga per l’intera giornata, dapprima con altre avventurieri e poi, negli ultimi 5 km, da solo ed ha resistito alla caccia che il gruppo famelico gli stava dando ed ha chiuso con 100 metri di vantaggio, una mano sul caschetto come a dire 2non ci credo». A seguire, sono arrivati Cimolai, Sagan, Viviani e tutti gli altri. L’olandese, 27 anni, non vinceva una tappa dal 2018 e per il suo team è in assoluto la prima vittoria al Giro, perché solo quest’anno ha avuto l’invito. In classifica generale Filippo Ganna resta in rosa. Quella di oggi era anche la tappa che celebrava i 90 anni dalla nascita della maglia rosa: fu il 10 maggio 1931 e ad indossarla fu Learco Guerra. Per l’occasione, RCS Sport - che organizza la corsa rosa - ha promosso il Manifesto del Giro d’Italia 2021, realizzato dall’artista italiano TVBOY, in occasione del contest lanciato per i 90 anni della Maglia Rosa. Nel Manifesto sono presenti i 4 finalisti tra le Maglie Rosa più amate: Coppi, Merckx, Pantani e Contador. Oggi cinque le province piemontesi attraversate dalla carovana rosa, in una frazione mossa, con 2100 metri di dislivello e ben tre Gran premi della montagna, oltre a un ultimo strappo a Guarene, ad appena 15 chilometri dal traguardo non il più alto della giornata ma il più difficile perchè tra i vigneti e le bollicine del Roero presentava una pendenza al 15% all’attacco della salita e poi del 10% ai meno 5 dal traguardo. E proprio nel finale c'è stato l’attacco solitario di van der Hoorn. Sembrava un attacco «suicida» ma lui ci creduto.