Prima la lunga fuga, poi la breve volata che alla fine premia Caleb Ewan. E’ l’australiano il mattatore della settima tappa del Giro d’Italia che fa la gioia dei velocisti illudendo fino a 17 chilometri dall’arrivo un coraggioso trio formato dall’italiano Umberto Marengo (Bardiani Csf Faizané), dallo svizzero Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec) e dal britannico Mark Christian (Eolo Kometa). Bella quanto inutile la fuga dei tre resa vana anche dal forte vento che ha ritardato di quasi mezz'ora l’arrivo della carovana rosa a Termoli in Molise dopo 181 chilometri con partenza da Notaresco in Abruzzo. Non cambia la classifica generale con l'ungherese Attila Valter (Groupama-FDJ) che conserva la maglia rosa. Una tappa che come previsto avrebbe fatto felici i velocisti non ha deluso le attese e soprattutto la voglia di finire davanti a tutti i costi di Ewans che ha concesso il bis al Giro d’Italia firmando un altro capolavoro sul traguardo molisano dopo aver centrato lo sprint a Cattolica.
Nel tortuoso finale in salita è stato Fernando Gaviria (UAE Emirates) a lanciare una volata lunghissima con l’australiano della Lotto Soudal a prenderlo come punto di riferimento per saltarlo di slancio e vincere in modo netto la sua seconda tappa in questo Giro, la quinta in carriera alla corsa rosa. Secondo posto per Davide Cimolai (Israel Start-Up Nation), già secondo a Canale, e terzo per il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) mentre hanno steccato altri favoriti di giornata come Nizzolo, Sagan - che si è toccato con Pasqualon - e Viviani, non entrati nemmeno nella top ten. «Avevamo studiato la tappa molto bene - spiega un soddisfattissimo Ewan al traguardo - e sapevamo di dover stare davanti per affrontare lo strappo a 1800 dalla conclusione. C'era anche molto vento contrario e quindi stavolta era meglio stare davanti che inseguire e rimontare. La squadra ha fatto un lavoro eccezionale e mi ha sempre tenuto nella miglior posizione». Lo scatto di Gaviria? «Lui è partito molto lungo, io ho regolato la velocità, l’ho preso come punto di riferimento, l'ho rimontato e alla fine l’ho saltato agevolmente. Sono molto contento perché sento che la condizione sta crescendo e quindi posso fare ancora bene in questo Giro».
A caratterizzare la tappa, come ormai di pressi in questa edizione, è stata una fuga partita praticamente al via. Ad animarla il britannico Christian della Eolo Kometa assieme a due altri habitué degli attacchi da lontano come l’italiano Marengo della Bardiani CSF Faizané e lo svizzero Pellaud della Androni Giocattoli Sidermec. Il loro vantaggio non è andato oltre i 5 minuti, anzi hanno pedalato spesso con circa due minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo.
Classifica generale del Giro d’Italia di ciclismo dopo la settima tappa:
1. Attila Valter (Hun) Groupama-FDJ, in 26h 59' 18''
2. Remco Evenepoel (Bel) Deceuninck - Quick-Step a 11"
3. Egan Bernal (Col) Ineos Grenadiers 16"
4. Aleksandr Vlasov (Rus) Astana-Premier Tech 24"
5. Louis Vervaeke (Bel) Alpecin-Fenix 25"
6. Damiano Caruso (Ita) Bahrain Victorious 39"
7. Giulio Ciccone (Ita) Trek-Segafredo 41"
8. Dan Martin (Irl) Israel Start-Up Nation 47"
9. Simon Yates (GBr) Team BikeExchange 49"
10. Davide Formolo (Ita) UAE Team Emirates 55"
Caricamento commenti
Commenta la notizia