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Juve ancora in corsa per la Champions. Pirotecnico 3-2 con l'Inter. La Roma fa suo il derby

Vittorie decisive per Atalanta e Spezia: gli orobici sbancano Marassi e conquistano matematicamente la qualificazione in Champions. Poker dei liguri al Toro e salvezza matematica

La Juventus ci crede ancora, contro l'Inter arriva un successo tanto importante quanto incredibile. Cuadrado è l'uomo della speranza Champions, la sua doppietta permette a Pirlo di sperare ancora.

Il colombiano firma il 3-2 finale di una partita pazzesca: due espulsioni e tre revisioni al Var, Calvarese è tra i protagonisti del derby d'Italia che si colora di bianconero. Non c'è Dybala e nemmeno Morata, Pirlo sorprende tutti: come spalla di Cristiano Ronaldo sceglie Kulusevski, lo svedese svaria alle spalle del portoghese e agisce da seconda punta. Poi è la formazione annunciata, con Szczesny tra i pali, Chiellini che vince il ballottaggio con Bonucci e la coppia Bentancur-Rabiot in mediana. Conte non fa turnover e si presenta con i big, l'ex granata Darmian è l'esterno a sinistra e Lukaku-Lautaro formano il tandem offensivo. In porta torna Handanovic dopo i gettoni concessi a Radu, Barella ed Eriksen sono le mezzali ai lati di Brozovic, dietro il terzetto titolare con Skriniar, De Vrij e Bastoni. Dopo l'abbraccio tra i presidenti, Agnelli e Zhang, la sfida comincia senza passerella d'onore dei bianconeri ai nuovi campioni d'Italia e con una Juve più pimpante e cattiva. L'atteggiamento è quello giusto, le prime due occasioni sono firmate Kulusevski: lo svedese, a rischio espulsione durante il primo tempo, ci prova all'11' e al 21', Skriniar e De Vrij si frappongono fra il pallone e la porta. Poi, il protagonista diventa il Var, con l'arbitro Calvarese che non si accorge dei contatti in area. Il primo rigore è per la Juve: in area si strattonano in sei, il direttore di gara punisce il contatto Darmian-Chiellini e Ronaldo fa 101 in bianconero su ribattuta, con Handanovic che gli aveva respinto il penalty. Dieci minuti dopo, invece, a Calvarese sfugge il pestone di De Ligt sulla caviglia di Lautaro, e lo vede soltanto al monitor, e Lukaku dal dischetto spiazza Szczesny per l'1-1. I bianconeri non si abbattono e riprendono ad attaccare, all'ultimo dei tre minuti di recupero Cuadrado firma il nuovo vantaggio con una botta dalla distanza deviata da Eriksen. Conte scuote i suoi e nella ripresa rientra un'Inter diversa, non solo perché c'è Perisic al posto di Darmian: Bentancur abbatte Lukaku e, già ammonito, finisce sotto la doccia anticipatamente lasciando la Juve in inferiorità dopo dieci minuti. Pirlo aspetta di capire come riorganizzare la squadra, a 20 dalla fine sacrifica Ronaldo con Morata e, per difendere il prezioso vantaggio, inserisce anche Demiral per Chiesa.

I nerazzurri tentano l'assalto, Szczesny compie un miracolo su Vecino ma è costretto ad arrendersi a Chiellini che devia nella sua porta: il capitano sbraccia con Lukaku, Calvarese prima annulla e poi convalida il 2-2 interista. Sembra la resa, ma Cuadrado si conquista un altro rigore, per un contatto in area con Perisic tra le proteste di Brozovic, ammonito, e realizza il gol partita a due dal 90'. L'Inter chiude in 10 per il rosso di Brozovic e alla fine esulta la Juve. Ora, però, Pirlo deve sperare in un favore altrui: serve che domani la Fiorentina faccia lo sgambetto al Napoli e all'amico Gattuso per alimentare il sogno Champions. O, in alternativa, che il Cagliari fermi il Milan a San Siro. L'Atalanta, invece, ha già staccato il pass per la Champions. Proprio la prossima avversaria nella finale di coppa Italia di mercoledì, mentre il campionato di Ronaldo e compagni si chiuderà a Bologna.

La Roma regola la Lazio

La Roma vince il derby e batte all'Olimpico la Lazio per 2 a 0 nell'anticipo serale della 37esima giornata di Serie A. La sconfitta esclude la Lazio dalle prime quattro e i biancocelesti sono fuori dalla prossima Champions League.

A sbloccare la gara al 42' è la rete di Mkhitaryan, che crossa grazie a una grande giocata di Dzeko e non fallisce col destro. Al 78', poi, Pedro si libera dal limite dell’area e fa partire un gran sinistro che sorprende Reina. È il gol numero due che chiude la partita.

La lazio finisce in 10 per l'espulsione di Acerbi a pochi minuti dal triplice fischio.

Atalanta in Champions: corsara a Genoa. Lo Spezia salvo, inguaia il Toro

L'Atalanta batte il Genoa 4-3 a Marassi, nella penultima giornata della serie A. Con questo risultato i bergamaschi conquistano aritmeticamente il diritto a partecipare alla Champions il prossimo anno. Lo Spezia ha battuto il Torino per 4-1 nell'anticipo della penultima giornata del campionato di Serie A.

Una vittoria che vale la terza qualificazione alla Champions League consecutiva quella conquistata, con sofferenza, dall'Atalanta contro il Genoa al Ferraris. La squadra di Gasperini grazie ai tre punti è matematicamente sicura infatti di concludere la stagione nelle prime quattro ed ora può concentrarsi sulla finale di Coppa Italia della settimana prossima con la Juventus. Ma i nerazzurri hanno faticato più del previsto contro un Genoa già salvo dopo una prima frazione in scioltezza che faceva presagire una goleada. Non avevano però fatto i conti con l'orgoglio dei rossoblù, aritmeticamente salvi dopo il successo di Bologna in settimana, che nel secondo tempo pur infarciti di giovani e seconde linee hanno sfiorato l'incredibile rimonta regalando comunque una partita vera e il gol numero 101 in serie A all'eterno Goran Pandev.

Lo Spezia domina lo scontro diretto contro il Torino e ottiene la prima storica salvezza in Serie A. Al Picco, i liguri, alla prima stagione nella massima serie, travolgono i granata 4-1 grazie a un travolgente Nzola, autore di una doppietta, e alle reti di Saponara ed Erlic. Di Belotti, su rigore, il gol che aveva accorciato le distanze e dato speranze a un Torino apparso sulle gambe e a corto di idee, che incassato altri quattro gol dopo i sette presi dal Milan e ora guarda con preoccupazione alla classifica: il rischio B è reale. La squadra di Italiano ha ritrovato proprio nel momento decisivo il gioco e i ritmi che l'avevano connotata come una delle sorprese del campionato, chiudendo sul doppio vantaggio la prima frazione grazie alle solite armi: pressing alto, geometrie e ritmi che hanno imbrigliato il centrocampo granata.

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