Il ventenne svizzero Mauro Schmid (Qhubeka), battendo in volata Alessandro Covi (UAE Team Emirates), ha vinto l’11° tappa del Giro d’Italia, cogliendo il suo primo successo da professionista. Ma a festeggiare sul traguardo di Montalcino è soprattutto Egan Bernal. Il colombiano della Ineos, concentratissimo per tutti i 162 km, non solo ha conservato la maglia rosa, ma ha incrementato il vantaggio su tutti gli uomini di classifica, a cominciare da Remco Evenepoel, partito da Perugia secondo con un ritardo di 14'' e che ora si ritrova staccato di 2'22''.
«Ci aspettavamo grandi distacchi e così è stato - ha commentato Bernal - Quando Buchmann è partito ho chiesto in radio come fosse in classifica generale e visto che era a più di 1'40'' sapevo di avere del margine. Quando l’ho raggiunto abbiamo collaborato bene e siamo riusciti a guadagnare qualcosa sugli altri corridori di classifica. E’ stata un’ottima giornata". Non può dire lo stesso Evenepoel, che ha sofferto tantissimo i quattro tratti sterrati nella seconda metà della tappa ed ha letteralmente mangiato la polvere, soprattuto nei 20 km finali. Ma cospicui sono i guadagni di Bernal anche sugli altri inseguitori: 23'' su Aleksandr Vlasov, 26'' su Simon Yates e Damino Caruso, 32'' su Hugh Carthy, 1'47'' su Giulio Ciccone. Al via c'è stata subito una fuga di 11 corridori (nessun nome di alta classifica), compresi Schmid e Covi che poi si contenderanno la vittoria. Non essendoci big tra i fuggitivi il gruppo ha preferito non logorarsi nell’inseguimento, ma ha lasciato il vantaggio crescere via via, fino a toccare un massimo di 14'30''.
Il percorso ha offerto due tappe in una: andatura compassata nella prima parte; polvere, cadute (con il ritiro dell’ecuadoriano Jonathan Caicedo) ed emozioni nella seconda quando sono iniziati gli sterrati, per complessivi 32 chilometri, che hanno sì rallentato i fuggitivi, ma anche sgranato il plotone. Quest’ultimo ben presto si è spezzato, con circa 30 corridori davanti. Bernal c'è, mentre Evenepoel e Hugh Carthy (EF-Nippo) perdono terreno. Il belga poi è riuscito a rientrare sfruttando i tratti asfaltati, ma la sua pedalata non dava l’impressione che fosse nella sua giornata migliore. Dal gruppo hanno provato un attacco combinato George Bennett e Tobias Foss. Il duo della Jumbo-Visma ha forzato il ritmo in discesa, sempre sullo sterrato, mentre Evenepoel ricominciava a perdere terreno fino a restare solo nelle retrovie. Ripresi Bennett e Foss, Bernal ha ulteriormente selezionato il gruppo ed anche Yates ha dovuto sudare per non essere seminato. I due GP della montagna, sul Passo del Lume Spento hanno causato ulteriore selezione. Nella generale, Bernal ha ora 45'' di vantaggio su Vlasovi e 1'12'' sul Damiano Caruso. Vincenzo Nibali è arrivato a 5'07"
Domani la 12esima tappa, da Siena a Bagno di Romagna (212 km) lungo un percorso collinare, con la quarta ed ultima salita, il Passo del Carnaio, all’imbocco degli ultimi dieci chilometri.
La classifica generale
1. Egan Bernal (COL/Ineos) in 42 h 35'51"
2. Aleksandr Vlasov (RUS/AST) a 45"
3. Damiano Caruso (ITA/BAH) 1'12"
4. Hugh Carthy (GBR/EF1) 1'17"
5. Simon Yates (GBR/BIK) 1'22"
6. Emanuel Buchmann (GER/BOR) 1'50"
7. Remco Evenepoel (BEL/DEC) 2'22"
8. Giulio Ciccone (ITA/TRE) 2'24"
9. Tobias Foss (NOR/JUM) 2'49"
10. Daniel Martinez (COL/INE) 3'15"
11. Marc Soler (ESP/MOV) 3'19"
12. Romain Bardet (FRA/DSM) 3'29"
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