Stupisce ancora Benedetta Pilato: la sedicenne tarantina frantuma il record del mondo dei 50 rana nella semifinale ai campionati Europei di Budapest e scrive una nuova pagina storica del nuoto italiano, diventando la più giovane primatista mondiale italiana. In mattinata, nelle batterie aveva migliorato il record mondiale junior con il tempo di 29"50. Poi nel pomeriggio ungherese l’impresa, con il 29"30 che polverizza il prevedente primato della statunitense Lilly King (29"40). «Non ci posso credere. Non me l’aspettavo - commenta ai microfoni della Rai - volevo fare meglio di stamattina ma non pensavo così. Non voglio piangere come ogni volta. Ancora non ho realizzato che ho fatto il record del mondo».
E domani, in finale, andrà a caccia del podio. La penultima giornata degli Europei ungheresi oltre al nuovo exploit della Pilato regala la doppietta di Gregorio Paltrinieri e Gabriele Detti sul podio degli 800 d’argento e di bronzo alle spalle dell’ucraino Mykhaylo Romanchuk, che conferma il titolo del 2018 dopo essersi preso pure quello dei 1500 davanti all’olimpionico azzurro che torna in Italia con 5 medaglie (tre d’oro nella 5 e 10 chilometri e nel team event) nuotando 20,850 chilometri. Il bronzo di Nicolò Martineghi che dimostra di essere una realtà e non più una prospettiva; quello della staffetta 4x100 stile libero mixed di Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Silvia Di Pietro e Federica Pellegrini, capitano di mille staffette e d’argento nei suoi 200. Il medagliere del nuoto che raggiunge le 21 medaglie (le due d’oro di Simona Quadarella, più 8 d’argento e 11 di bronzo) a un podio dal record storico di Glasgow (22; 6-5-11).
I gemelli del mezzofondo italiano di nuovo insieme sul podio europeo a distanza di cinque anni da Londra 2016. Un Gregorio Paltrinieri in versione Highlander, alla settima gara (batterie incluse) in dieci giorni, e un Gabriele Detti in cerca di riscatto, dopo il quarto posto nei 400, si prendo rispettivamente l’argento in 7'43''62 e il bronzo in 7'46''10 negli 800 stile libero. Davanti a loro si conferma campione l'ucraino Mykhaylo Romanchuk, già primo nei 1500, in 7'42''61. "Ho provato in tutte le maniere a scappare ma non ce l’ho fatta - spiega Paltrinieri - Nell’ultimo cento ho sparato tutto quello che avevo. Alla fine di tutto il tempo è buono ed è arrivata un’altra medaglia. Perdere non è mai bello ma vado via con tante medaglie». Nicolò Martinenghi mette alle spalle la delusione per il quinto posto nei 100 e si prende uno scintillante bronzo nei 50 rana, mettendo al collo la prima medaglia europea individuale della carriera. L’oro, come da pronostico, va al britannico, campione e primatista del mondo (25''95) Adam Peaty, già dominatore dalla doppia distanza, in 26''21; l’argento al bielorusso Ilya Shymanovic n 26''68.
A rendere dolce la serata magiara per l'Italnuoto ci pensa la 4x100 stile libero mixed (Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Federica Pellegrini e Silvia Di Pietro) che conquista uno scintillante bronzo, portando il record italiano a 3'22''64. L’oro va alla Gran Bretagna in 3'22''07, l'argento all’Olanda in 3'22''26. Margherita Panziera si vuol confermare regina d’Europa dei 200 dorso e si qualifica per la finale con il miglior tempo. Sesto tempo ex aequo in 21''86 e primato personali battuti per Alessandro Miressi e Lorenzo Zazzeri che si qualificano per la finale dei 50 stile libero. Nella finale dei 100 farfalla ci sarà anche Federico Burdisso che in semifinale nuota l’ottavo tempo.
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