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Roland Garros, valanga azzurra al terzo turno. E Federer torna a incantare

Sventolano cinque bandiere italiane sul terzo turno del Roland Garros. Tanti sono infatti gli azzurri ad essere approdati a questa fase, record in un torneo del Grande Slam eguagliato come l’anno scorso, ed è solo la terza volta dal 1955, i tempi di Nicola Pietrangeli. Questa volta ci sono Fabio Fognini, Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Marco Cecchinato e Lorenzo Musetti. Gli ultimi due sabato si affronteranno in un derby tutto italiano a Parigi, dove oggi ha come di consueto strappato applausi Roger Federer, che ha eliminato Marin Cilic, distillando colpi di classe come se il tempo non lo stesse portando inesorabilmente verso i 40 anni.

Domani Fognini è atteso da un mezzogiorno di fuoco contro l'argentino Federico Delbonis. «Vivere alla giornata», è il motto in questi giorni parigini del trentaquattrenne che al Roland Garros è arrivato al massimo ai quarti di finale nel 2011, dando forfait per un problema muscolare contro Novak Djokovic. Questa volta il serbo numero uno al mondo (al secondo turno ha siglato la sua vittoria numero 350 in un match del Grande Slam) potrebbe ritrovarsi (il lituano Ricardas Berankis permettendo) sulla strada di uno fra Cecchinato e Musetti. Cecchinato, palermitano classe 1992, ha superato il secondo turno giocando un ottimo tennis e mostrando la capacità di soffrire, gestire le difficoltà e ripartire, come raccontano i i quattro set (6-4, 6-1, 3-6, 6-1) con Alex de Minaur, australiano numero 22 al mondo. Strepitoso anche Musetti, 19enne di Carrara, che ha invece eliminato il giapponese Yoshihito Nishioka (7-5, 6-3, 6-2). Vinto il derby con Gianluca Mager, non si annuncia una passeggiata per Sinner la sfida contro lo svedese Mikael Ymer, che ha liquidato Gael Monfils. Mentre Berrettini proverà a eliminare il sudcoreano Kwon Soon-woo come non è riuscito ad Andreas Seppi: in caso di vittoria potrebbe trovarsi al quarto turno contro Federer, che per la sedicesima volta in carriera a Parigi è approdato al terzo turno, e affronterà il tedesco Dominik Koepfer, numero 59 nel ranking Atp. Il pubblico parigino ancora una volta si è goduto i colpi di classe dello svizzero, rinato dopo oltre un anno di stop e due interventi al ginocchio. E i tifosi non hanno esitato a schierarsi con lui applaudendolo quando, spazientito, si è lasciato andare a uno dei rari gesti di protesta nella sua carriera, contestando un warning, un richiamo per aver rallentato il gioco da parte del giudice di sedia. Alla fine, dopo 2 ore e 35 minuti, Federer ha vinto stupendo anche se stesso: «Non credevo di arrivare così avanti».

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