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Roland Garros: Musetti fa sognare con Djokovic, poi si arrende. Sinner ko con Nadal

Dopo aver vinto due tie-break, l'azzurro è crollato psicofisicamente mentre di fronte montava l'onda serba

Lorenzo Musetti e Jannik Sinner escono negli ottavi del torneo di Parigi, "bocciati" all’esame contro due giganti del tennis come Novak Diokovic e Rafa Nadal. Ma l’eliminazione dei giovani azzurri ha un sapore molto diverso. Musetti è stato praticamente perfetto nei primi due set, vinti al tiebreak, ha spaventato il n.1 del mondo che finora non aveva perso un set, finendo poi per crollare fisicamente, fino al ritiro nel quinto, mentre era dietro 6-7 (7/9), 6-7 (2/7), 6-1, 6-0, 4-0. L’altoatesino, invece, è mancato in tutti i momenti topici del match, che Nadal ha risolto piuttosto agevolmente col punteggio di 7-5, 6-3, 6-0. «Non ho mai giocato così bene come oggi, è stata un’esperienza fantastica. Mi dispiace perché fisicamente non sono riuscito a reggere sulla lunga distanza, ed è qualcosa su cui dovrò lavorare» ha commentato Musetti, che all’uscita dal campo ha ricevuto l’onore delle armi dall’avversario, fermatosi per applaudirlo, come il pubblico sulle tribune.

Djokovic si è qualificato al 15° quarto di finale a Parigi, ma ha dovuto faticare contro il 19enne di Cararra. «A inizio partita ero nervoso, più di quando mi sono trovato sotto di due set - ha detto il serbo in conferenza stampa - Ho commesso molti errori non forzati. Ma dopo aver perso il secondo, sono uscito dal campo per cambiarmi e quando sono tornato ero un altro giocatore. Ho fatto meno errori e ho giocato come avrei dovuto fare dall’inizio. Quando ho visto che stava iniziando a soffrire, all’inizio del quarto set, mi sono molto motivato». Finalista nel 2020, Djokovic punta al 19° titolo del Grande Slam.

Nei quarti affronterà Matteo Berrettini, che domenica ha beneficiato del forfait di Roger Federer. «Gran servizio, gran diritto, ma anche un ottimo drop shot e un buon gioco di volo - ha detto parlando di Berrettini -. E’ in forma e può fare tanti punti facili con le armi che ha a disposizione. Parliamo di uno che è top 10 da un paio d’anni. So che sarà un match difficile, per vincere dovrò dare il massimo». Musetti è partito fortissimo, strappando per due volte il servizio a Djokovic. Poi ha risposto colpo su colpo quando il serbo ha realizzato il break (3-1). Grazie ad un mix di potenza ed efficacia nel tocco di palla, l’azzurro è stato all’altezza di Djokovic nei primi due set. Avvincenti, incerti, con entrambi i giocatori a cercare sempre le linee, tanto da costringere l'arbitro a continui sali e scendi dalla sua sedia per controllare i colpi. Sul 2-0 in proprio favore, Musetti è sembrato improvvisamente sopraffatto. Djokovic ha vinto 16 dei successivi 17 game e addirittura 65 degli 83 punti giocati, fino a quando Musetti ha iniziato a toccarsi l’inguine, tradito dai muscoli, fino al ritiro. Il vincitore della sfida Djokovic-Berrettini affronterà uno tra Nadal e l’incognita costituita dall’argentino Diego Schwartzman. Lo spagnolo, che giovedì scorso ha festeggiato il 35/o compleanno, si candida a conquistare per la quattordicesima volta il Roland Garros, che sarebbe il suo titolo numero 21 in un torneo del Grande Slam. In 2h17' si è sbarazzato di Sinner vincendo la 104/a partita sulla terra rossa di Parigi. L'italiano si è rivelato troppo incostante per mettere in pericolo l’avversario: in totale, ha commesso 40 errori non forzati, contro appena undici punti vincenti. Dopo aver concesso un break in avvio, Sinner ha imposto brevemente la sua forza, fino a condurre 5-3 e servire per il primo set. Ma uno sciagurato turno di battuta - quattro falli, di cui un doppio - gli è stato fatale. Da quel momento, Nadal ha messo le mani sulla partita firmando due serie di otto game di fila, intervallate solo da un breve ritorno di Sinner nel secondo set, quando dal 4-0 è risalito sul 4-3. L’illusione di aver riaperto il match è però durata poco.

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