Un grande artista che sa trasferire la realtà nei suoi disegni e trasformarla in emozioni. Docente di disegno, il reggino Antonio Federico, ha saputo toccare nuovamente le corde dell'anima con una illustrazione in cui ritrae il ct della nazionale spagnola Luis Enrique, all'indomani della partita con l’Italia, insieme alla figlia Xana morta a soli 9 anni a causa di un brutto male. La sensibilità dimostrata nell'accostare nella sua illustrazione il calcio al dolce ricordo della figlia che siede come un angelo accanto a lui in panchina, gli è valsa l'attenzione e il riconoscimento di tutto il Paese e della Spagna, dove la figlia di Enrique, Sira Martinez ha pubblicato sulla sua pagina Instagram il post di Antonio Federico.
Com'è nata l'idea della illustrazione sul tecnico della nazionale spagnola?
«Tutto è iniziato per caso – racconta l'artista- quando meno me lo aspetto arriva quella immagine e sento di doverla descrivere su carta. Avevo letto la storia di Luis Enrique, mi aveva colpito. Poi, sul web le tante foto di quella piccola bimba che correva felice insieme al suo papà, mi hanno commosso. Credo che la nostra mente registri tutto ciò che noi percepiamo, le cose più belle trovano un angolino importante, vengono custodite per poi uscire al momento giusto o assimilate cercando di migliorare la nostra essenza».
Sono stati diversi i giornali spagnoli che hanno condiviso la notizia. Tanti anche coloro che hanno condiviso sui propri profili social l'illustrazione, tra i quali l'ex campione Roberto Baggio. Le tue illustrazioni sono tantissime, quasi quotidiane, e tutte ricevono un consenso e un affetto grandissimo. Ti rende orgoglioso riuscire a trasmettere emozioni alla gente?
«Ultimamente disegno tantissimo, anche più di otto ore al giorno. Cerco, osservo, racconto ciò che mi colpisce, illustrare l’umanità è quello che mi piace di più, credo molto in quello che faccio. Ogni giorno tantissima gente mi dimostra affetto. Non c’è nulla di più bello. Mi rendo conto che alcune immagini come quella dedicata alla piccola Xana hanno qualcosa di speciale, che non riesco a spiegare. Per me è un bisogno quasi fisiologico esprimerle. Me ne rendo conto nel momento in cui le visualizzo, il mio impegno è materializzarle su carta così come la mia mente le vede».
Un impegno che ha varcato i confini nazionali?
«Sono felice che la mia immagine sia arrivata così lontano, la figlia maggiore di Luis Enrique l’ha mostrata al papà con commozione. Perché dopo tutto se ci pensate le cose più belle della vita sono le emozioni, sono le persone, è il valore del nostro tempo. Bisognerebbe celebrare la vita ogni giorno, che molto spesso dimentichiamo quanto siamo fortunati ad essere qui. E aldilà della nostra bella nazionale italiana di calcio, che mi auguro domenica vinca l’europeo, mi auguro ancor di più che vinca il rispetto e l’umanità, che non dobbiamo mai dimenticare».
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