Indaga anche la magistratura sui gravi incidenti che si sono verificati ieri sera durante Nizza-Marsiglia, partita valida per la 3/a giornata della Ligue 1. Il giudice ha riferito che, al momento, non ci sono persone in stato di fermo, ma che l’indagine è in corso per appurare responsabilità. I rappresentanti dei due club, intanto, sono stati convocati per mercoledì davanti alla Commissione disciplinare della Professional Football League (LFP). Il Nizza e il Marsiglia sono esposti a sanzioni per «gravi incidenti». Lo ha annunciato questa mattina la LFP.
La partita di calcio Nizza-Marsiglia ieri è stata interrotta dall’arbitro dopo che il terreno di gioco è stato invaso da alcuni tifosi del Nizza. Gli incidenti sono iniziati al 75', quando il giocatore del Marsiglia, Dimitri Payet, ha rilanciato verso i tifosi del Nizza una delle tante bottiglie di plastica che riceveva addosso ogni volta che andava a battere un calcio d’angolo. Furiosi, i tifosi sono scesi sul prato per minacciare il n.10 Marsiglia, prima che l’arbitro rimandasse i giocatori negli spogliatoi. Questa mattina il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, ha ribadito che le violenze sono «intollerabili» e chiesto "sanzioni» alla Lega calcio professionistica. In tribuna, Longoria e il presidente del Nizza, Jean-Pierre Rivère, sono quasi arrivati alle mani. «Si sono presi l’un l’altro per il colletto e le guardie del corpo hanno dovuto separarli», ha detto un testimone. Il sindaco di Marsiglia, Benoît Payan, dal canto suo, ha twittato: «Giocatori infortunati, mancanza di sicurezza; la partita non si sarebbe mai dovuto riprendere. Decisione triste. Orgoglioso della "mia" squadra che non si è prestata a questa mascherata».
Il governo francese: "Insulto allo sport"
Interviene anche il governo francese sul caos di Nizza-Marsiglia. Gli incidenti sono stati definiti «un insulto al calcio» dal ministro dello sport, Roxana Maracineanu, che su BFMTV ha chiesto «sanzioni per i colpevoli». Oggi sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Nizza e i due club sono stati convocati davanti alla commissione disciplinare della Lega Calcio Professionisti. «E' una situazione deplorevole - ha aggiunto Maracineanu - visto il tempo che abbiamo passato a seguire le partite senza spettatori, senza sportivi, senza incoraggiamento», ha prima reagito il ministro. «E' intollerabile: la prima delle condizioni perché una partita si svolga è ovviamente quella di garantire l'incolumità delle persone che sono in campo, giocatori, arbitri, allenatori - ha aggiunto - Questi incidenti sono un insulto prima di tutto per il calcio, per lo sport in generale e per i tifosi stessi. Ci sono le sanzioni adeguate, come i divieti di accesso allo stadio. Sono pronta a riaprire questo caso se necessario». Ma la questione riguarda anche la responsabilità dei club. "Penso che ci debbano essere sanzioni anche tra loro», ha sottolineato il ministro. «Verificare se la partita doveva riprendere sarà uno degli elementi dell’indagine. Se i giocatori si sono sentiti in pericolo hanno fatto bene a rimanere negli spogliatoi e a far sì che la partita non riprendesse», ha concluso Maracinean.
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