Alla fine del Gp d’Olanda, tornato sul circuito di Zandvoort dopo 36 anni e vinto dal beniamino di casa Max Verstappen (Red Bull Racing) - che è stato capace di rimanere in testa dal primo all’ultimo metro - un dato induce quantomeno alla riflessione su come sia cambiato il vento in F1: per la prima volta nell’era delle 'Power Unit', il leader del Mondiale alla 13/a gara non è un pilota Mercedes. Ma lo stesso Verstappen che, con il successo odierno, ha scavalcato il dominatore delle ultime stagioni, e campione del mondo in carica, Lewis Hamilton. Per l’olandese volante quella odierna è stata la 17/a vittoria di una carriera folgorante (la 7/a quest’anno), che lo ha trasformato nel pilota con più vittorie senza avere mondiale (superato Moss, fermo a 16). Inoltre, Max è divenuto il primo olandese a vincere un Gp nel proprio Paese. Ad Hamilton non è rimasto altro che inseguire per tutta la durata della gara, fra un rischio e l’altro; l’ultimo proprio nelle battute finali della gara, quando è stato costretto a riprendersi il giro più veloce che, poco prima, contrariamente a quanto indicato dal muretto Mercedes, il compagno di scuderia Valtteri Bottas gli aveva soffiato. Assieme al giro più veloce, Hamilton avrebbe perso il punto nella classifica del Mondiale piloti che invece ha recuperato grazie anche a un cambio in extremis ma rischioso delle gomme. L’estate è trascorsa e Verstappen è tornato competitivo come prima. Anzi, più di prima: a Spa (Belgio) ha vinto dietro la 'Safety car', in modo alquanto singolare: soli tre giri dopo un’infinita attesa per la pioggia. Oggi, sulla pista di casa, ha dominato dal primo all’ultimo giro, lasciando niente ad Hamilton, che comunque è riuscito a rimanere incollato al rivale, salendo sul secondo gradino del podio. Il che, tuttavia, non gli ha impedito di evitare il sorpasso al comando della classifica iridata. La gara è stata piuttosto noiosa, con qualche sussulto, ma nulla che riguardasse la lotta al vertice, che Verstappen ha avuto la capacità di congelare. E le Ferrari? Si sono piazzate rispettivamente al quinto e al settimo posto, con Carlos Sainz che nel finale si è fatto infilare da uno scatenato Fernando Alonso sull'Alpine. Leclerc ha disputato una gara dignitosa, onesta: per alcuni giri, il monegasco ha pure assaporato il quarto posto. Preoccupa, invece, il fatto che le due 'rossè siano state doppiate, soprattutto in vista del Gran premio d’Italia, a Monza, in programma domenica prossima. Va detto che la forbice tecnica fra i primi team e gli altri è notevole e, conti alla mano, sembra destinata ad allargarsi.