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La Roma non passa a Venezia: i lagunari vincono 3-2. Mourinho: "Il rigore non c'era"

Il tecnico capitolino: "Il rigore? Di solito quando arrivi alla fine della stagione, pensi che le cose si compensano. Ma qui le situazioni si accumulano, e allora meglio stare zitto..."

Rimonte e controrimonte al Penzo nel lunch match della 12ª giornata tra Venezia e Roma. Alla fine la spuntano i lagunari che conquistano tre punti fondamentali in chiave salvezza. Mastica amaro la formazione capitolina che all’intervallo vinceva 2-1 con le reti di Shomurodov e Abraham ma al triplice fischio è sotto 3-2: il rigore di Aramu e il contropiede perfetto di Okereke danno seguito al gol lampo di Caldara.

Zanetti lascia in panchina Henry e si affida al tridente leggero con Aramu, Okereke e Kiyine. Artiglieria pesante per Mourinho che lancia insieme Shomurodov e Abraham sostenuti da Pellegrini e con anche El Shaarawy in campo da esterno di centrocampo per spingere forte sulla corsia di sinistra. Fuori Zaniolo e Mkhitaryan.

Una Roma a trazione anteriore ma è il Venezia a passare alla prima occasione. Minuto 3, punizione dalla trequarti battuta molto bene da Aramu e inserimento vincente di Caldara che con la zampata tocca quanto basta per indirizzare dove Rui Patricio non può arrivare. Immediata la reazione giallorossa e dopo neanche 200 secondi l’arbitro Aureliano indica il dischetto per un contatto tra Haps e Abraham. Un lungo consulto con il Var porta al cambio di decisione: no rigore ma fuorigioco di Pellegrini.

In avvio di ripresa il salvataggio acrobatico sulla linea di Haps nega il gol ad Ibanez e poco dopo è Romero a dire no ad El Shaarawy. Il Venezia sembra alle corde ma il contatto in area Roma tra Cristante e Caldara rimette in carreggiata i lagunari: rigore e trasformazione di Aramu che incrocia e spiazza Rui Patricio. Incassato il 2-2, i giallorossi sfiorano per due volte il gol con Abraham ma poi si fanno sorprendere dal perfetto contropiede di Okereke che vale il controsorpasso. Nel finale assedio sterile della Roma e tre grosse occasioni per i padroni di casa con gli ospiti che si salvano grazie a portiere e traversa. Ma non basta. Ad esultare è solo il Venezia.

La gara assume quindi un copione ben delineato con la Roma che spinge e il Venezia che riparte sfruttando la velocità di un Okereke per due volte pericoloso in contropiede. Shomurodov sfiora il pari con un sinistro a giro dal limite, poi il palo di Abraham e i tentativi di ribattere in rete falliti da El Shaarawy e Veretout. Nel finale di tempo il forcing capitolino viene premiato e in quattro minuti arrivano due gol: pareggia Shomurodov, lesto nel tap in sulla respinta di Romero a un colpo di testa di Abraham. In pieno recupero competa la rimonta proprio l’ex Chelsea che in area usa il fisico per liberarsi di Ceccaroni e il suo tocco mancino per insaccare ancora alle spalle del portiere. .

"Il rigore? Di solito quando arrivi alla fine della stagione, pensi che uno a sfavore non c'era, uno a favore neanche, e le cose si compensano. Ma qui le situazioni si accumulano, e allora meglio stare zitto..." ha commentato Josè Mourinho, parlando del rigore concesso al Venezia dal quale è scaturito il 2-2. «Mi chiedo il perchè e mi rispondo, ma devo stare zitto. Io sono qui a parlare, l’arbitro e il Var no»

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