Lo si sapeva ormai da tempo che la massacrante Stelvio di Bormio, con i suoi 3.270 metri che non danno tregua e consumano ogni energia, era la pista preferita di Dominik Paris che vi aveva già conquistato sei vittorie. Ma questa volta Domme si è superato e a 32 anni ha vinto di nuovo, raccogliendo il suo sesto incedibile successo in discesa (e uno in SuperG): mai nessuno come lui su una pista che mette paura. Per l’azzurro si è trattato del ventesimo successo in carriera e, non bastasse, con questa vittoria dopo quattro delle dieci gare in calendario, Paris è passato in testa alla classifica della coppa di discesa, con 227 punti. «Lo sapete tutti: la Stelvio mi piace moltissimo, mi fa sentire sempre sicuro ed in fiducia. Anche quest’anno era tosta, molto difficile. Ma quando dai il massimo arrivi al traguardo e sei soddisfatto. Spero di crescere ancora per le prossime gare e di migliorare, ma la sciata sta andando bene: la fiducia sta tornando», ha detto l’azzurro dopo questo vero trionfo. Era dal febbraio scorso a Garmisch che Paris non vinceva. Poi c'erano state anche alcune delusioni come il quarto posto mondiale a Cortina sulla pista Vertigine. «In gara, mettendoci più aggressività ho migliorato anche in quei passaggi in alto dove in prova non ero stato del tutto soddisfatto», ha spiegato Paris raccontando la sua cavalcata tutta all’attacco e sempre al comando davanti allo svizzero Marco Odermatt, sceso prima di lui e momentaneamente in testa. Paris ha preso 28 centesimi di vantaggio al primo intermedio, 55 al secondo e 56 al terzo. Poi un leggero calo con 45 di vantaggio al quarto e 24 alla fine. Ha avuto ragione: la vittoria l’ha costruita sulla parte alta della Stelvio, quella più tecnica mentre negli anni a passati aveva dominato soprattutto con i suoi finali furiosi. «E adesso vediamo con i superG, a partire da quello di domani (il primo di due consecutivi, ndr)», ha annunciato Paris che sulla Stelvio vuole continuare a stupire il mondo. Con lui sul podio, oltre allo svizzero Odermatt, sempre più leader di cdm con 713 punti, l'altro elvetico Niels Hintermann. Per l’Italia c'è poi stato l'ottimo decimo posto di Matteo Marsaglia mentre più indietro hanno chiuso Mattia Casse e l’atleta locale. Pietro Zazzi. Gara sbagliata invece per Christof Innerhofer, lontanissimo dai migliori.
Gigante femminile: Brignone è quarta
Podio solo fiorato per l’Italia invece nel gigante donne di Lienz dove la francese Tessa Worley - 32 anni, due titoli mondiali e 15/o successo i coppa -. Seconda con un distacco di 30 centesimi la slovacca Petra Vlhova e terza la svedese Sara Hector, a 40 centesimi. Federica Brignone con un’eccellente seconda manche ha sfiorato il podio e chiuso 4/a dopo essere stata 12/a nella prima in cui è scesa inspiegabilmente con il freno tirato. Marta Bassino ha chiuso sesta mentre Sofia Goggia, anche lei con una buona rimonta nella seconda manche, è finita 12/raccogliendo in classifica generale 22 preziosi punti. Domani a Lienz si chiude con lo slalom speciale, ultima gara del 2021, la più ostica delle disciplina per le azzurre.