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Il mercato del Bari: focus sull’attacco. Si aspettano le cessioni

Il mercato è cominciato il 3 gennaio, ma per i primi movimenti in entrata del Bari si dovranno attendere le cessioni: Carlo De Risio passerà al Pescara (con la formula del prestito che presupporrebbe prima il rinnovo del contratto fino al 2023 con i biancorossi), ma il suo posto nella lista dei 24 iscrivibili al campionato sarà ripreso da Valerio Di Cesare, in recupero dal lungo infortunio al ginocchio. E allora, potrebbe essere l’attacco il reparto che animerà la campagna trasferimenti invernale dei Galletti. In tre, infatti, cercano maggiore spazio: Nicola Citro, Simone Simeri e Manuel Marras. Il primo conta un minutaggio davvero basso, ma, a causa della lunga inattività determinata dalla rottura del legamento crociato, non vanta molte richieste.

Se dovesse arrivare la proposta giusta, è facile che parta. Simeri è stato accantonato nell’ultimo mese di campionato dopo un buon avvio di stagione e quattro reti coincise con altrettante vittorie. Il centravanti napoletano aspira ad un impiego più continuo: le richieste non mancano, dal Catanzaro di Vincenzo Vivarini (che lo allenò proprio a Bari) all’Avellino, ma il ds Ciro Polito non intende privarsene a cuor leggero, rafforzando peraltro potenziali concorrenti per la promozione in B. Se, però, dovesse partire, è scontato l’arrivo di una nuova punta, probabilmente con caratteristiche fisiche (maggiore struttura e abilità nel gioco aereo) differenti. Marras, infine. La prima parte di torneo è stata tribolata per il fantasista ligure, alle prese con intoppi fisici di varia natura. Tuttavia, anche se spesso part time, si è puntualmente rivelato utile alla causa, grazie alla duttilità tattica che gli consente di giocare da trequartista, attaccante o esterno offensivo: pertanto, il Bari non se ne priverebbe volentieri. A fronte di un’offerta dalla B, però, sarebbe difficile trattenere il 28enne genovese. In tale evenienza, scatterebbe la caccia ad un elemento con caratteristiche simili: rapidità e abilità nel saltare l’uomo sarebbero le doti da soddisfare per non indebolire il ricco organico di Michele Mignani.

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