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Chiusi i Giochi di Pechino, appuntamento a Milano-Cortina 2026

Pechino passa il testimone a Milano-Cortina. La consegna della bandiera olimpica ai sindaci Sala e Ghedina al «Nido d’Uccello» segna ufficialmente l’inizio del conto alla rovescia alla prossima edizione invernale dei Giochi che l’Italia tornerà a ospitare a vent'anni di distanza dall’esperienza di Torino. Destinata a entrare allo storia già prima di cominciare perchè prima Olimpiade a essere organizzata in due città, da qui anche lo slogan «Duality, together» mostrato nell’occasione anche in cinese, quella di Milano-Cortina viene annunciata al mondo come un’edizione all’insegna del futuro e della sostenibilità. Malika Ayane, accompagnata dal violino di Giovanni Andrea Zanon, fa risuonare l’Inno di Mameli nel freddo dello stadio cinese prima di lasciare spazio a un breve show incentrato sul dialogo necessario fra due anime opposte ma simili, che traccia la via per il futuro: sulla scia dell’Agenda 2020, per sostenere i costi dei Giochi, bisognerà unire le forze e coinvolgere più territori. Ecco perchè Milano-Cortina può rappresentare il prologo di quello che sarà il futuro degli eventi a cinque cerchi. Il «nostro» momento arriva nel mezzo di una cerimonia di chiusura affidata ancora una volta al celebre regista cinese Zhang Yimou, che già curò le due del 2008 e quella di apertura. E si ricomincia proprio dalla storia del fiocco di neve che ha scandito l’avvio di questi Giochi prima che l’"Inno alla gioia» faccia da sottofondo alla tradizionale sfilata degli atleti, con Francesca Lollobrigida a sventolare fiera il tricolore.

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