A Tadej Pogacar sono bastate solo 6 tappe per mettere le mani sulla 109. edizione del Tour de France di ciclismo. Lo sloveno trionfa sul traguardo di Longwy, dopo quasi 220 chilometri di una frazione partita da Binche (la più lunga della Grande Boucle 2022), in Belgio, con uno scatto potente e definitivo. Una corsa pazza, ed esaltante al tempo stesso, dominata dal belga Wout Van Aert che poi crolla a pochi chilometri dal traguardo e arriva staccatissimo, regala l’atteso colpaccio. In genere la maglia gialla cambia padrone sulla Panche des Belles Filles, dove anche gli italiani in passato hanno furoreggiato, questa volta non c'è stato bisogno di aspettare le fatiche e le insidie dei Vosgi per assistere alla rivoluzione in vetta alla Grande Boucle. Il fenomeno sloveno, che è al Tour per centrare uno storico tris di fila dopo le vittorie del 2020 e del 2021, ha saputo aspettare la fine di una tappa combattutissima e ha sfruttato incredibilmente la scia del rivale Primoz Roglic, infilandolo a tutta e urlando tutta la propria gioia sul traguardo. Una vittoria meravigliosa, la sua.
Una delle tante in una carriera che è solo all’inizio. Nel finale è accaduto di tutto, con Vlasov che è finito a terra ed è stato costretto a rincorrere, Alexis Vuillermoz che ha accarezzato il sogno della vittoria (come Michael Matthews), e lo statunitense Neilson Powless che ha sperato di salire sulla vetta del Tour. Un sogno fallito sul nascere. «Oggi è stata una giornata durissima e pazzesca, fin dall’inizio: in tanti sono andati a tutta e la "mia" squadra è stata fantastica, sempre presente nelle variazioni di ritmo - le parole di Pogacar, capitano della UAE Emirates - Nel finale mi hanno messo nelle condizioni di andare ad aggiudicarmi lo sprint. Negli ultimi chilometri ho capito di avere le gambe per spingere forte e l’ho fatto, ho provato a vincere la tappa, poi sono arrivati gli abbuoni e sono balzato al comando della classifica. Tutto questo non era previsto». Nella classifica generale lo sloveno ha 4'' di vantaggio su Powless, secondo, e 31'' sul danese Jonas Vingegaard, terzo. Nella top ten non ci sono italiani. Domani la 7. tappa porterà i corridori da Tomblaine a La Super Planche des Belles Filles, dopo 176,3 chilometri. Nel primo, vero arrivo in salita, Pogacar dovrà difendersi, proprio lui che è davvero poco abituato a farlo. Ci riuscirà?
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