Ritiri eccellenti e caldo asfissiante. Sono state queste le caratteristiche della 15/a tappa del Tour che ha portato la carovana a Carcassonne, dove Jonas Vingegaard ha conservato la maglia gialla al termine della volata generale. Ma per il danese non è stata una giornata positiva, perché ha perso pezzi importanti della sua squadra, la Jumbo Visma, visto che prima del via Primoz Roglic ha fatto sapere che si ritirava, per problemi a una spalla e alla schiena, mentre a tappa in corso Steven Kruijswijk, fino a oggi 13/o in classifica, è rimasto a terra dopo una brutta caduta e poi è stato portato via in ambulanza. Per lui si parla di frattura della clavicola, ma questa prima diagnosi non ha ancora ricevuto conferme ufficiali. Lo stesso Vingegaard è caduto, assieme a un altro compagno di squadra, il belga Tiesj Benoot, ma dopo un comprensibile attimo di smarrimento è risalito in sella e ha ripreso a pedalare, rientrando in gruppo. Tutto ciò in uno scenario dominato dal caldo asfissiante, che ha indotto gli organizzatori ad attivare il protocollo di sicurezza per i corridori previsto in casi del genere. Così è stato predisposto l’impiego di autobotti per innaffiare frequentemente l’asfalto e, per i ciclisti, c'è stato il via libera all’utilizzo di giubbetti con ghiaccio e calzini "refrigeranti". Alla fine sembrava che ce l’avesse fatta, per la gioia dei francesi, il corridore di casa Benjamin Thomas, un pistard da 4 titoli mondiali e il bronzo olimpico a Tokyo che ogni tanto si cimenta anche su strada, ma è stato ripreso a poche centinaia di metri dal traguardo, dal gruppo che rinveniva da dietro per lanciare lo sprint dei velocisti. Fra i quali si è imposto, cogliendo la sua prima vittoria al Tour, il belga Jasper Philipsen, proprio lui, il corridore della Alpecin che al termine della quarta tappa, con arrivo a Calais, aveva esultato a lungo convinto di aver vinto. Poco dopo la beffa, quando lo avevano avvisato che, in precedenza, Wout Van Aert aveva tagliato il traguardo prima di lui. E oggi Philipsen si è preso la rivincita, perché ha battuto allo sprint proprio Van Aert, in maglia verde, mentre terzo e in lizza fino all’ultimo è stato l'ex campione del mondo Mads Pedersen. Alle cui spalle si è rivisto il redivivo Peter Sagan, per il quale il quarto posto potrebbe essere il segnale di una ripresa. Fra i primi dieci anche due nomi italiani, con Luca Mozzato ottavo davanti ad Andrea Pasqualon. Briciole, ma in questo momento il pedale italico deve accontentarsi di ciò che trova strada facendo. Non è molto, ma al Tour, anche oggi alle prese con il Covid (si sono ritirati, per via del virus, due vincitori di tappa, Cort Nielsen e Clarke), i grandi protagonisti sono altri. (ANSA).