La magia che si era creata con la cavalcata verso la conquistata Serie B si è dissolta in 17 giorni. Tanti ne sono serviti all’allenatore del Palermo, Silvio Baldini, dal primo giorno di ritiro al momento in cui ha annunciato le sue dimissioni, ieri pomeriggio, per capire che quella rosanero non era più la panchina adatta a lui. E con lui si è dimesso anche il ds, Renzo Castagnini, la cui conferma era stata posta da Baldini come condizione per la sua permanenza. Domenica sera a guidare la squadra in Coppa Italia contro la Reggiana ci sarà il tecnico della Primavera, Stefano Di Benedetto, mentre nel ruolo di ds è stato promosso il responsabile del settore giovanile Leandro Rinaudo, entrambi con un incarico ad interim. Già lunedì prossimo potrebbero essere annunciati il nome del nuovo allenatore e del direttore sportivo: i papabili sono Eugenio Corini e il dirigente Riccardo Bigon, ma circolano anche i nomi di Claudio Ranieri e Daniele De Rossi per la panchina, oltre che quelli di Giorgio Zamuner e Ivonne De Franceschi per il ruolo di direttore sportivo. «Sento di non essere parte del progetto della società - ha spiegato Baldini oggi in conferenza stampa - e questo non mi consente di lavorare con la giusta mentalità come l’anno scorso. La mia è una scelta ponderata, presa col senso di responsabilità che ho verso i tifosi, la città e la squadra. Non sono uno che si tiene lo stipendio e si fa cacciare. Avrei dovuto rassegnare le dimissioni 15 giorni fa, ma non l’ho fatto perché non volevo fuggire». «Baldini è rimasto per i grandi risultati che ha centrato - ha aggiunto Castagnini - e questo la nuova proprietà lo ha riconosciuto. Lui si era esposto per me e anche io sono rimasto. Ma in realtà non ci sentivamo al centro del progetto. Abbiamo deciso di provare lo stesso a fare un determinato tipo di lavoro ma non ci siamo riusciti e abbiamo capito che avevamo perso il gruppo. Per questo abbiamo deciso che non era il caso di continuare». In città i tifosi non hanno perso tempo a schierarsi dalla parte della nuova proprietà. C'è gratitudine nei confronti di Baldini e Castagnini per avere portato la squadra in serie B, ma sono molti quelli che si domandano se non era il caso di mollare prima dell’inizio della stagione. La curiosità più grande è sulle mosse che farà la nuova proprietà del City Football Group. I piani restano quelli annunciati: consolidamento della squadra in B in questa stagione e poi obiettivo serie A nella prossima. Un piano a lungo termine che è bastato per fare saltare i programmi di Baldini che il primo giorno di ritiro aveva promesso «Lotteremo subito per andare in Serie A».