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Mini rivoluzione, Mancini pensa all'Italia anti-Inghilterra

Roberto Mancini

La Nazionale continua la preparazione in attesa di raggiungere domani pomeriggio Milano che venerdì ospiterà la sfida con l’Inghilterra valida per la Nations League (ore 20,45, arbitrerà lo spagnolo Jesus Gil Manzano). Anche oggi pomeriggio Roberto Mancini ha fatto svolgere esercitazioni tecnico/tattiche alternando il tradizionale 4-3-3 con il 3-5-2 già testato nei giorni scorsi. Ancora lavoro a parte per Tonali anche se dal clan azzurro rassicurano sulle condizioni del centrocampista del Milan alle prese con un affaticamento. Quindi sulla sua disponibilità per venerdì c'è fiducia anche ovviamente ogni decisione verrà presa all’ultimo momento. Nel caso in cui Mancini dovesse ancora optare per il 4-3-3 l’Italia, che all’andata lo scorso 11 giugno ha pareggiato 0-0 in casa degli inglesi, scenderebbe in campo con Donnarumma tra i pali, Di Lorenzo, Bonucci, Bastoni e Emerson in difesa, Barella, Jorginho e Tonali a centrocampo, Raspadori, Immobile e uno fra Grifo e Gabbiadini.

Nel caso in cui gli azzurri dovessero cambiare sistema di gioco si schiererebbero con una difesa con Toloi insieme a Bonucci e Bastoni, Di Lorenzo e Emerson più avanzati e in attacco la coppia Raspadori-Immobile. Domani mattina sempre a Coverciano, dove oggi è arrivato in visita Gabriel Bastistuta per salutare il ct e gli azzurri e incontrare l’ex compagno nella Roma Daniele De Rossi, è prevista la rifinitura (con i primi 15' aperti ai media) a cui seguirà la conferenza stampa del ct e di un giocatore (presumibilmente il capitano Bonucci). Infine la partenza intorno alle 17 per Milano dove alle 19,15, allo stadio Meazza, Mancini incontrerà la stampa inglese. «Contro l'Inghilterra sarà una partita bella e molto intensa - ha dichiarato sui social della Figc Gianluca Scamacca che in estate si è trasferito in Premier League, al West Ham. "Giocare in casa sarà importante - ha aggiunto il centrocampista del Sassuolo Frattesi pure lui attraverso i canali azzurro - E come sempre sarà fondamentale la spinta del pubblico». Ad ora sono già 35.000 i biglietti venduti.

Immobile: "Finché Italia avrà bisogno ci sarò"

Dopo 55 presenze e 15 gol aveva pensato di non indossare più quella maglia che per lui ''rappresenta tutto". Un vero e proprio paradosso, per una nazionale che - come ha ricordato ieri il suol ct - soffre della mancanza di attaccanti. Poi però Ciro Immobile ha cambiato idea, si è consultato con la famiglia, ha sentito Mancini. «Ho capito che non potevano essere gli altri a decidere del mio ritiro e quindi finché Mancini e la Nazionale avranno bisogno di me io ci sarò», ha dichiarato il capitano della Lazio da Coverciano dove insieme ai compagni sta preparando le gare di Nations League contro Inghilterra (venerdì a Milano) e Ungheria (lunedì a Budapest). «Credo che il ct non abbia mai avuto dubbi sul mio ritiro - ha proseguito Immobile - ma devo dire grazie anche al mio club se mi sono conto di avere ancora tanto da dare».

Non a caso, ''se starò come adesso", si è posto due obiettivi ambiziosi: ''Giocare il prossimo Mondiale e magari vincere lo scudetto con la Lazio: nella mia carriera non mi sono mai posto dei limiti, la fiducia e la capacità di guardare positivo mi hanno aiutato ad andare oltre le mie qualità tecniche». Una carriera costellata di soddisfazioni ma anche di momenti difficili come quello che lo ha portato a riflettere se continuare o chiudere l'esperienza azzurra.

«La delusione per la mancata qualificazione al Mondiale e certe critiche mi hanno venire molti dubbi. Non è facile farsi scivolare via sempre tutto anche se sei la persona più positiva del mondo. Ci sono cose che ti segnano, siamo umani - ha detto il 32enne attaccante - So bene che in maglia azzurra non riesco a rendere come nel mio club, non faccio gli stessi gol. Con la Lazio ho vinto quattro volte la classifica marcatori della A, in Nazionale invece mi è successo di far fatica, forse nella mia squadra ho più margini di errore e sento meno la pressione , qui ce n'è di più e questo mi porta a volte a strafare». E così gli è capitato più di una volta di finire sul banco degli imputati, nel mirino dei social: «Ho ricevuto persi messaggi contro i miei figli, la mia famiglia, per questo ho denunciato, bisogna porre un freno. E mi ha dato fastidio sentirmi dire che sono l’attaccante della Nazionale esclusa dal Mondiale, non quello della Nazionale che ha conquistato l'Europeo...Fa un po' ridere però si va avanti a testa alta cercando sempre di migliorare. Un uomo nella vita deve sempre ambire al massimo». Per la sua esperienza è considerato uno di questa Italia che deve rilanciarsi e ripartire: «Mi sento in effetti un leader nello spogliatoio e soprattutto sento di dover dare qualcosa al gruppo dentro e fuori dal campo. E anche se gli anni avanzano - ha sorriso Immobile - guardo al Mondiale del 2026. Bisogna riportare l’Italia sul tetto d’Europa e del mondo, i tifosi devono continuare ad avere fiducia in questa Nazionale che un anno fa vincendo l’Europeo ha unito il Paese in un periodo molto difficile».

 

 

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