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Dalle giovanili del Bari al vivaio di Fabio Grosso: la storia del figlio d'arte Ilario Monterisi

I salentini ce l’hanno ancora nei ranghi, ma lo hanno mandato a farsi le ossa in prestito prima ad Andria e quest'anno a Frosinone.

Quando da ragazzino si tesserò e cominciò a giocare per le giovanili del Bari, faceva il raccattapalle dietro la panchina di Fabio Grosso nell'anno in cui la società giunse al doloroso fallimento.
Uno strano destino calcistico ha fatto sì che proprio Grosso l'abbia voluto nel suo Frosinone e ieri l'abbia, per la prima volta, schierato titolare e per tutti i 90 minuti nella partita che, neanche a farlo apposta, la squadra laziale ha vinto 1-0 contro il Bari.
È la storia di Ilario Monterisi, 21enne difensore laterale di Trani, nipote d’arte (l’omonimo suo nonno militò in C con la Polisportiva Trani), di proprietà del Lecce con il quale aveva fatto un fugace esordio in serie A alcuni anni, a pochi minuti dalla fine di una gara non più influente di fine stagione.
I salentini ce l’hanno ancora nei ranghi, ma lo hanno mandato a farsi le ossa in prestito prima ad Andria e quest'anno a Frosinone.
La partita di ieri, al netto dell’oggettivo handicap del Bari di giocare un'ora di gara in inferiorità numerica, ha confermato che Ilario Monterisi è in rapida crescita e può tranquillamente competere nella categoria cadetta.
E che Grosso, ex campione del mondo del 2006, che giocava laterale difensivo come questo ragazzo, potrà soltanto farlo ancora crescere.

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