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Cristiano Ronaldo attacca e lo United risponde, è rottura

Portoghese in tv all’attacco: «Mi vogliono mandare via da tempo"

Per il momento nessun provvedimento o decisione clamorosa, ma il Manchester United ha confermato di pensare a come rispondere alle accuse di Cristiano Ronaldo che, nel corso di un’intervista tv, ha duramente criticato il club di Old Trafford e l’allenatore Erik Ten Hag.

Le parole di CR7 e il comunicato

Hanno fatto molto scalpore le dichiarazioni di CR7 all’emittente TalkTV: un’intervista, che si è tramutata in un esplicito attacco allo United, con l’intenzione (probabilmente) di accelerare il divorzio già a gennaio, ovvero sei mesi prima della naturale scadenza del contratto. Un vero e proprio sfogo, al termine di un lungo periodo di tensioni, accumulate nel corso degli ultimi mesi di convivenza forzata. «La scorsa estate mi volevano mandar via, non solo l'allenatore voleva che me ne andassi, ma anche alti dirigenti del club - le parole del portoghese -. Mi sono sentito tradito. Perché, quando nell’estate del 2021 sono tornato, ho seguito il mio cuore».  Oggi - alla luce della risonanza mediatica dell’intervista - il club inglese ha emesso un comunicato, sottolineando di essere concentrato solo sulla seconda parte della stagione», pur annunciando che «una risposta (alle parole di CR7) arriverà quando avremo tutti gli elementi del caso». Da dietro le quinte, però, il club ha fatto sapere di essere rimasto «molto deluso" dalle parole di Ronaldo. Tra le innumerevoli critiche, CR7 ha anche raccontato di essere sorpreso che non ci siano stati investimenti né cambiamenti nelle strutture del club, rispetto alla prima esperienza a Manchester. «Avevo telefonato a sir Alex Ferguson, che mi aveva detto: 'Non puoi andare al Manchester City'. E io gli avevo risposto: 'Ok, capo!'. E avevo firmato per lo United. Ma sir Alex è il primo a sapere che il club, in questo momento, non è dove dovrebbe essere, perché non c'è stata evoluzione».

I precedenti

Non è la prima volta che Ronaldo entra in rotta di collisione con il club: già lo scorso anno, terminato con 24 gol, aveva preso di mira l’ex tecnico Ralf Rangnick. Critiche rinnovate davanti alle telecamere: «Se non sei neppure un allenatore, come è possibile che diventi manager del Manchester United? Non avevo mai sentito il suo nome prima d’allora». Il cambio in panchina, avvenuto in estate, ha solo peggiorato la situazione, con Ronaldo che ha trascorso l’estate da separato in casa. Nonostante quanto scritto per mesi dalla stampa locale, secondo cui sarebbe stato Ronaldo a chiedere invano la sua cessione, l’interessato smentisce e ribalta le responsabilità. "Era lo United che voleva che me ne andassi. Voglio che si sappia la verità, i tifosi meritano la verità». Ronaldo ha voluto tornare anche sul rifiuto di entrare in campo nell’ultimo minuto della gara casalinga contro il Tottenham, quando aveva abbandonato lo stadio anzitempo. «Non ho rispetto per chi non mi rispetta. Ten Hag non mi ha dimostrato rispetto».

Rooney critico

Nelle ultime settimane, tra le voci più critiche nei confronti di CR7, si era distinta quella dell’ex compagno Rooney. «Non so perché ce l’abbia così tanto con me. Forse perché io gioco ancora ad alti livelli, mentre lui si è ritirato da tempo. E non voglio dire se sono più bello io.. Anche se è vero». Difficile, a questo punto, immaginare come Ronaldo, al termine della Coppa del mondo in Qatar, possa tornare a indossare la maglia dei 'Red Devils'. Resta solo da capire se il portoghese troverà una nuova squadra in Europa (magari in Portogallo, con la maglia dello Sporting Lisbona), oppure deciderà di trasferirsi negli Stati Uniti. Di certo CR7, nonostante l’età, è più che mai intenzionato a continuare.

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