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Bari, la missione è sostituire Cheddira. Ecco i piani di Mignani

Tante soluzioni per una pesante eredità. Ormai da due mesi il Bari immaginava di dover sostituire Walid Cheddira, approdato al Mondiale in Qatar. Una vetrina straordinaria per il 24enne nazionale marocchino, ma al contempo un rebus di non semplice soluzione per Michele Mignani, impegnato a rimpiazzare il capocannoniere della serie B, nonché l’uomo che, con i suoi nove gol, ha realizzato da solo quasi metà dell’intero bottino biancorosso (21 reti), contribuendo a portare in dote addirittura 18 dei 21 punti in classifica. Dando per scontata l’inamovibilità di Antenucci, sono Salcedo, Scheidler e Ceter gli altri attaccanti puri nell’organico biancorosso. Al di là dei gol, Cheddira conferisce alla prima linea pugliese rapidità, potenza fisica, continua ricerca della profondità. Peraltro, con Antenucci deputato spesso ad un lavoro di raccordo, il numero undici è diventato a tutti gli effetti la vera punta di riferimento della squadra: non un centravanti classico, ma sicuramente il terminale più avanzato. Un suo “sosia”, in realtà, non esiste. Salcedo, ad esempio, possiede passo e qualità tecniche, ma non l’esuberanza atletica di Walid. Soprattutto, il 20enne ligure differisce nei movimenti: meno punta, più dedito a lavorare sull’esterno. Immaginare un tandem con lui e Antenucci significherebbe svuotare l’area di rigore e alleggerire troppo la struttura del reparto avanzato. Presenza negli ultimi metri e fisico, invece, dovrebbero essere nel bagaglio di Scheidler, ma il 24enne francese non sembra ancora del tutto “padrone” del calcio italiano. Pertanto, anche il solo centravanti proveniente dal Digione accostato ad Antenucci potrebbe non bastare. Ceter, infine. Per peculiarità, il 24enne colombiano sarebbe forse il profilo ideale: straripante sul piano fisico, devastante nella partenza negli spazi, resistente nel corpo a corpo. Tuttavia, fin qui le sue doti sono rimaste nella teoria: fermato da svariate noie muscolari, si è visto solo per brevissimi scampoli. Sebbene abbia superato l’ultimo infortunio, appare improbabile che sia pronto da subito a sostenere una simile responsabilità, partendo da titolare.
E allora ecco che Mignani potrebbe studiare una variazione sul tema tattico del 4-3-1-2, scegliendo di rimpiazzare Cheddira con due uomini offensivi. Ecco, allora, quale potrebbe essere la nuova frontiera: la rapidità di Salcedo, il fisico prestante di Scheidler e la classe di Antenucci surrogherebbero il cannoniere impegnato nella rassegna iridata. A quel punto, non si disegnerebbe più un assetto con il trequartista e due punte, ma una sorta di 4-4-2 impuro, nel quale gli esterni non sono ali, ma fantasisti. Un assaggio si è avuto sabato scorso, con Salcedo “aperto” a destra, Bellomo sulla corsia opposta, Antenucci e Scheidler in prima linea, Maita e Mallamo a presidiare il centrocampo. Sebbene gli automatismi vadano perfezionati, l’impressione è che l’esperimento possa essere ripetuto, magari con un’ulteriore variazione che prevedrebbe l’inserimento di Botta, come è avvenuto nel secondo tempo. L’argentino non ha patito il dover coprire più campo: anzi, è parso persino più a suo agio nei panni di mezzala offensiva. Né lo schieramento, sulla carta a trazione anteriore, è sembrato intaccato negli equilibri. In fondo, il Bari ha bisogno di ritrovare la vittoria che manca da cinque turni. Un pizzico di audacia in più, non guasterà.

 

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