E’ importante il bottino dell’Italia nel Mondiale in vasca corta di Melbourne: 16 medaglie (5 ori, 6 argenti, 5 bronzi), eguagliato il record del 2021 ad Abu Dhabi. Ma l’ultima giornata - nonostante la doppietta di Nicolò Martienghi e Simone Cerasuolo, argento e bronzo nei 50 rana, ed il bronzo di Lorenzo Mora nei 200 dorso - ha lasciato l’amaro in bocca alla spedizione azzurra. Nell’ultima finale di questa edizione, alla staffetta 4X100 mista maschile (composta da Mora, Martineghi, Matteo Rivolta ed Alessandro Miressi) sono sfuggiti oro e argento per una questione di centimetri. Nella volata dell’ultima frazione è arrivato il bronzo, impreziosito dal primato europeo (3'19"06). Davanti agli azzurri Stati Uniti e Australia. Entrambe, ex aequo, hanno ritoccato il record del mondo in 3'18"98. Se c'è stata delusione al primo sguardo sul tabellone, è poi prevalsa la consapevolezza di aver disputato una grande gara. Di più, «perfetta: sotto il record del mondo e con quello europeo - ha commentato Mora - Nessuno di noi può recriminare qualcosa. Volevamo mantenere l’oro di Abu Dhabi, ma gli altri sono andati più forte». «Va benissimo così, anche se ho qualche rimpianto. Abbiamo dato veramente tutto quello che avevamo. E’ stato un campionato del mondo d’altissimo livello per me e per tutta la squadra» gli ha fatto eco Martinenghi. Soddisfatto il direttore tecnico, Cesare Butini: «Il Mondiale è stato sicuramente ottimo, perché ha dimostrato che con le individualità si forma un grande gruppo. I ragazzi hanno risposto bene anche dinanzi ad alcune avversità, come quelle atmosferiche. Dietro alle due nazioni leader del nuoto mondiale c'è l’Italia e questo mi sembra un dato acclarato ormai». Nel complesso è stato un 2022 «eccezionale. Siamo stati protagonisti in tutti i grandi eventi. In vasca corta siamo competitivi, in passato era il nostro tallone d’Achille. Bisogna creare anche tra le ragazze quello spirito aggregante e vincente che adesso unisce gli uomini». Parole che il bilancio conferma: 28 finali, due record del mondo, quattro europei, otto italiani e 19 primati personali. Gregorio Paltrinieri è diventato il primo nuotatore a vincere due volte i 1500, firmando la prima doppietta 800-1500; Thomas Ceccon ha vinto il primo oro individuale alla rassegna iridata; Sara Franceschi e Simone Cerasuolo per la prima volta sul podio mondiale. Nelle altre finali dell’ultima giornata Matteo Rivolta si è piazzato quinto nei 100 farfalla che aveva vinto lo scorso anno. L'atleta di Fiamme Oro e Aniene ha compromesso la gara nell’utima virata ed ha concluso in 49"13 a due decimi dal podio. Oro al fuoriclasse sudafricano Chad Le Clos in 48"59. Quinta anche Margherita Panziera nei 200 dorso con 2'02"18. Settima nei 50 rana Benedetta Pilato (Fiamme Oro/CC Aniene), debilitata da influenza intestinale. La campionessa tarantina, che compirà 18 anni il 18 gennaio, ha toccato il traguardo in 29"48. Ha vinto la lituana Ruta Meilutyte, in 28"50.