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Riparte la Serie A: l’Inter crede alla rimonta, Napoli con le sue certezze

Tutto esaurito a San Siro per il big-match di stasera, Inzaghi rilancia Lukaku, Spalletti con l’undici tipo.

Servirà «qualcosa di straordinario», ma Simone Inzaghi crede ancora alla rimonta scudetto dell’Inter. Una lunga rincorsa, visto il distacco dalla vetta di 11 punti, che necessariamente deve partire stasera nello scontro diretto contro il Napoli capolista. Una partita che i nerazzurri, davanti a un San Siro da tutto esaurito, non possono permettersi di sbagliare, se vogliono ancora coltivare le speranze di una rimonta decisamente complicata, che diventerebbe quasi impossibile in caso di sconfitta contro i partenopei.

Inzaghi: "Complimenti al Napoli, l'Inter vuole accorciare"

«Se credo ancora alla rimonta scudetto? Assolutamente sì, mancano 23 partite alla fine, ci sono tantissimi punti in palio. L’Inter, come le altre che stanno inseguendo, ha la voglia di accorciare il terreno contro un avversario che è il migliore d’Europa», le parole del tecnico dei nerazzurri. «Finora bisogna fare i complimenti al Napoli, ma tutte le squadre che oggi sono in ritardo hanno voglia e speranza di accorciare il terreno. Sappiamo che il divario è importante e dovremo fare qualcosa di straordinario. È una partita importantissima per il nostro proseguo in campionato».

L’arma in più per la rincorsa scudetto può essere Romelu Lukaku, che Inzaghi non ha praticamente mai potuto utilizzare nella prima parte di stagione e che ora sembra tornato vicino al top. Ma non c’è solo il belga: «Finalmente, dopo tanto tempo, ho tutti e quattro gli attaccanti disponibili, non li ho mai avuti prima. Lautaro è arrivato negli ultimi giorni e si è allenato bene, Correa l’ho visto molto meglio, Dzeko e Lukaku si sono allenati di più con la squadra. Il mio auspicio è di averli tutti e quattro per tutto il tour de force che ci attende. Per il Napoli devo ancora fare delle valutazioni, ho ancora dubbi», ha aggiunto Inzaghi. Su Lukaku: «È tornato con grande voglia e grande predisposizione al sacrificio, è un attaccante che ci dà soluzioni diverse e ci migliorerà ulteriormente».

Spalletti, "Contro l'Inter una sfida della squadra e della città"

«Il match contro l’Inter è una sfida non solo della squadra ma della città di Napoli. Sei grande se affronti bene grandi partite e sei più forte di tutto. I giocatori in allenamento già dimostrano di essere dentro la grande sfida». Luciano Spalletti spinge al massimo il morale del suo Napoli capolista che dopo quasi 50 giorni di pausa Mondiali riparte con otto punti di vantaggio sul Milan secondo, fuga migliore dei campionati top, e vuole riprendere a correre con un match durissimo, a San Siro contro l’Inter. Uno stadio dove gli azzurri hanno già battuto il Milan (ma negli ultimi 5 campionati hanno vinto solo una volta sui nerazzurri) e che vogliono ancora conquistare, davanti a circa 6.000 tifosi che, nonostante la chiusura per loro del settore ospiti, si sono intrufolati, novelli milanesi.

Spalletti ha tutta la rosa a disposizione. Morale a mille e voglia di imporsi contro un’Inter che per il tecnico va affrontata con coraggio: «Arriviamo a Milano – spiega – forti per quello che sappiamo fare in campo. Contro una grande Inter non ti salva il passato ma quello che riesci a fare, cercando anche cose nuove ma giocando il nostro calcio piaciuto a tanti e che ha esaltato i calciatori. L’Inter è una squadra top».
Spalletti sta scegliendo con riflessione l’11 iniziale a partire dalla difesa, dove Rrahmani dovrebbe partire in panchina con Juan Jesus di fianco a Kim Min-Jae, mentre davanti c’è il terzetto di fantasia Kvaratskhelia, Osimehn, Politano. «Lobotka e Kvaratskhelia – spiega il tecnico – si sono applicati e ci aspettiamo qualità e prestazioni. Su Rrahmani la sua condizione andrà giudicata dopo una partita vera: dopo un periodo delicato ha recuperato tutto ma ci vuole un match».

Le altre partite: apre il Milan a Salerno, la Juve senza Di Maria ospite della Cremonese

Salernitana-Milan

Il Milan aprirà la giornata, ma a tenere banco è il tema infortuni. Troppi, per non preoccupare Stefano Pioli. Grande assente, ancora, Mike Maignan. «Non sappiamo quando rientrerà. Tutte le valutazioni che stiamo facendo – ammette l’allenatore rossonero – ci dicono che non possiamo spingere. Sicuramente non rientrerà a breve». Oggi tra i pali ci sarà Tatarusanu. Poi senza Rebic e Origi, l’attacco sarà affidato ancora a Giroud rientrato appena il 30 dicembre dalle vacanze post Mondiale, come Theo Hernandez. «Li ho trovati bene sia mentalmente che fisicamente», assicura Pioli.

Cremonese-Juventus

Max Allegri vuole ritrovare la Juve vecchia anche nell’anno nuovo. «Dopo 52 giorni di stop, solo i risultati diranno se si è lavorato bene o male – dice il tecnico alla vigilia di Cremona – e dovremo essere bravi a rientrare con attenzione e concentrazione: sarà una trasferta complicata, ci sono tutte le insidie di una prima giornata di campionato, ma dobbiamo giocare da squadra come fatto nelle ultime prima della pausa». Out Pogba, Vlahovic, Bonucci, Cuadrado, De Sciglio e anche Di Maria (contusione alla caviglia), coppia d’attacco Milik-Kean.

Lecce-Lazio

Contro un Lecce «aggressivo ma ordinato», Maurizio Sarri riparte dalle certezze della sua Lazio. Su tutte c'è la difesa, che ha blindato la porta otto volte nelle ultime dieci partite, ma anche Ciro Immobile, pronto a rientrare a pieno regime dopo gli infortuni.
Roma-Bologna Gli ultimi dubbi Mourinho li scioglierà stamani, ma Paulo Dybala sembra correre verso una maglia da titolare contro i felsinei. In avanti confermato Abraham, panchina per Solbakken.

Spezia-Atalanta

Con lo Spezia l’Atalanta gioca sul filo di una sola parola. Il riscatto. «Visto dalle tre sconfitte di fila prima della sosta, 4 nelle ultime 5, sembra uno sfacelo. Ma oggi saremmo in Europa League», ha detto il tecnico Gasperini.

Le altre

La Fiorentina chiede strada al Monza, Udinese favorito sull'Empoli che ritrova Caputo, in Torino-Verona Juric sfida il suo passato, la Samp cerca il colpo in casa del Sassuolo.

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