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Napoli-Juventus, è già bivio tricolore

Stasera al “Maradona” la partitissima tra la capolista e i bianconeri che inseguono a -7. Previsti 60mila spettatori

Da un lato l’arma della guerra psicologica, fatta di battutine a distanza, dall’altro lo studio ossessivo dell’avversario per metterne a fuoco i punti deboli. È su questo doppio binario – tecnico e mentale– che Luciano Spalletti lavora per trasmettere la giusta carica al suo Napoli alla vigilia dello scontro diretto di stasera tra le prime due forze del campionato, coi partenopei primi e la Juve seconda a inseguire a sette punti di distanza.

Stasera la scena dovrà essere tutta per il calcio giocato dopo gli incidenti di domenica all’autogrill tra tifosi di Roma e Napoli per i quali si va verso lo stop alle trasferte dei tifosi delle due squadre su decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Spalletti usa parole nette: «Chi vuole usare il calcio per fare casino deve starne fuori. Chi vuole picchiarsi si dia appuntamento dove gli pare, ma stia fuori dagli stadi e stia lontano dallo sport che è dei nostri figli, delle donne, delle persone che lo amano».

Fatta la premessa, l’attenzione è tutta sul big-match del “Maradona” dove sono attesi 60mila spettatori. Serve il successo e Spalletti lo fa pensando alle potenzialità dell’attacco, studiando le soluzioni offensive.
Tra i due tecnici, lui e Allegri, ieri è andato in scena un siparietto a distanza. «Io buffo, divertente e più bravo? Non lo so – dice il tecnico partenopeo – sicuramente è Allegri il più bravo di tutti, perché lo dice il palmares dinanzi al quale io mi inchino. Per i risultati fatti io non mi confronto con lui, faccio parte di un altro livello di allenatori. Lui sta sopra e io ho da imparare. Poi sappiamo entrambi che quando si vestono casacche così importanti la vedo dura giocare con la paura. La paura non ce l’avrà nessuno, ci sono calciatori forti con personalità e tecnica e tutte e due le squadre giocheranno per vincere e sarà uno spettacolo».

Nel 4-3-3 del toscano solo un dubbio: Rrahmani e Kim muro centrale, Lobotka play tra Anguissa e Zielinski, davanti il tridente formato da Lozano (favorito su Politano), Osimhen e Kvaratskhelia.

Obiettivo accorciare il gap

Alla vetta mancano soltanto 7 punti, se vincerà a Napoli andrà a -4: un traguardo insperato fino a qualche settimana fa. «Due mesi fa nessuno credeva che la Juve arrivasse a questo appuntamento in queste condizioni, ma dobbiamo mantenere un profilo basso» uno dei passaggi chiave della conferenza stampa della vigilia di Massimiliano Allegri. Big-match del genere si giocano anche e soprattutto sotto l’aspetto mentale, così il tecnico prova a mettere pressione sugli avversari: «Non sarà una sfida determinante per il campionato, ma sicuramente è molto più importante per il Napoli che per noi – aggiunge l’allenatore – e giocheremo in casa della più forte del campionato: lo dice la classifica, hanno la possibilità di arrivare al giro di boa con 50 punti». E se per Spalletti la situazione è all’opposto, con i bianconeri che a suo dire non possono accontentarsi di un quarto posto, il botta e risposta a distanza prosegue anche su chi sia il più bravo tra i due toscani: «Io ho sbagliato mestiere, lui è tra i più bravi ad insegnare calcio» dice Allegri. In ogni caso, la Juve va in Campania con la consapevolezza di aver collezionato otto vittorie consecutive con zero reti al passivo: «Stiamo facendo bene ed è cambiato l’atteggiamento, ma dobbiamo soltanto continuare così – spiega il tecnico – proseguendo nel nostro lavoro e mantenendo un profilo basso: l’importante è crescere ancora come squadra e come singoli, cercando di arrivare in fondo agli obiettivi».

Serve ancora qualche giorno per ritrovare Pogba e Vlahovic, mentre potrebbe scoccare l’ora di Chiesa dal 1’: «Sta molto meglio, lo farei entrare a gara in corso se fossi certo di un suo impatto come nelle ultime sfide – dice Mac – ma non ho la sfera magica, deciderò dopo l’allenamento». È uno dei dubbi di Allegri, col ballottaggio aperto con McKennie, oltre a Fagioli-Paredes. In attacco si va verso la conferma di Di Maria a supporto di Milik, in difesa ci sarà il rientro di Bremer tra Danilo e Alex Sandro.

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