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Juventus, inizia l'era del nuovo CdA. Gianluca Ferrero è il nuovo presidente bianconero

L’assemblea degli azionisti della Juventus ha dato il via libera al nuovo cda della società. I consiglieri saranno cinque e resteranno in carica per tre esercizi fino all’assemblea che approverà il bilancio al 2025. Del nuovo consiglio fanno parte - su indicazione di Exor, la holding che controlla la società bianconera - Gianluca Ferrero, indicato come presidente, Maurizio Scanavino, attuale direttore generale che assumerà la carica di amministratore delegato, Laura Cappiello, Diego Pistone e Fioranna Vittoria Negri.

Ferrero: "Vogliamo rispetto per noi, la società e la squadra"

«Nei prossimi mesi ci aspettano delle sfide per le quali riteniamo di avere l’esperienza, la competenza e la determinazione per difendere la Juventus in tutte le sedi competenti, pensale, sportiva e civile». Lo ha detto Gianluca Ferrero, appena nominato presidente dal board della Juventus, in un breve incontro con la stampa. «Lo faremo con determinazione, rigore, ma anche pacatezza. Abbiamo sempre rispettato e sempre rispetteremo tutti coloro che saranno chiamati a giudicarci, ma quello che vogliamo è uguale rispetto per noi, per la società e per la squadra per poter discutere con serietà e rigore nelle sedi competenti».

Agnelli consegna la maglia bianconera n° 1 a Ferrero

«Avrete in me un grandissimo tifoso». Lo ha detto Andrea Agnelli che ha chiamato sul palco, dopo la nomina del board della Juventus, il nuovo presidente della società Gianluca Ferrero, consegnandogli insieme a Pavel Nedved la maglia bianconera con il numero 1 e il nome Ferrero.

Agnelli: "Calcio europeo ha bisogno di riforme strutturali"

«Credo tuttora che il calcio europeo abbia bisogno di riforme strutturali per affrontare il futuro». Lo ha detto Andrea Agnelli durante l’assemblea della Juventus, l’ultima da lui presieduta. «Se avessi voluto mantenere una posizione di privilegio, quindi la mia carica di presidenza dell’Eca, nel comitato esecutivo Uefa, un ruolo anche di consigliere della Federazione Italiana Gioco Calcio - ha proseguito Agnelli - non avrei preso le decisioni che ho preso nell’aprile del 2021. Senza riforme rischieremo una continua, costante, inesorabile decrescita del calcio a favore della Premiere League che, nel giro di pochi anni, attrarrà tutto il talento del calcio europeo marginalizzando tutte le altre leghe. I regolatorio attuali non hanno nessuna voglia di ascoltar ei problemi dell’industria preferendo mantenere la loro posizione di privilegio. L’auspicio è la Corte di Giustizia Europea, che è chiamata ad esprimersi sulla posizione di monopolio della Uefa, riconosca lo sport professionistico ad alto livello come un’industria. Auspico che questa sentenza possa aprire la strada a una gestione diversa dello sport internazionale». Agnelli ha ringraziato il Barcellona e il Real Madrid che «con la Juventus hanno avuto il coraggio di andare incontro alle sanzioni minacciate dalla Uefa. Saremmo stati sanzionati perché ci saremmo trovati in una stanza senza essere preautorizzati dalla Uefa a immaginare un futuro migliore per il calcio». Agnelli ha spiegato che il fatturato del Calcio in Europa è di 55 miliardi e occupa 700.000 persone.

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