La Superlega lancia il suo nuovo progetto. Aspettando la sentenza della Corte Ue sul ricorso, ieri sono stati presentati i 10 principi su cui A22, la società che promuove la Superlega, punta come base fondamentale della nuova competizione. Partendo da un concetto decisamente diverso rispetto al recente passato: «Non ci saranno più membri permanenti, vogliamo puntare sulla meritocrazia» ha spiegato l’ad di A22 Bernd Reichart. «Il merito sportivo è uno dei principi fondamentali. Club e tifosi vogliono una competizione attraente e competitiva». Nei dieci principi vengono sottolineati diversi temi, a partire appunto dalla meritocrazia al fatto che i tornei nazionali rimarranno la base del calcio, passando per regole finanziarie più stringenti, lo sviluppo del calcio femminile e un aumento dei contributi di solidarietà. Il progetto prevede un campionato europeo aperto, con più divisioni e 60/80 club partecipanti qualificati in base ai tornei nazionali e un minimo di 14 partite garantite. «La Superlega non è un format ma un progetto, che include le misure e le contromisure per affrontare i problemi del calcio», ha aggiunto Reichart. «A ottobre abbiamo iniziato un dialogo con gli stakeholders, soprattutto i club, e sono emersi 3 problemi principali: il disequilibrio competitivo, l’instabilità economica e la governance». Da qui è partito lo sviluppo dei dieci punti presentati ieri, in un progetto che ruota in parte anche al dominio della Premier League. «Credo che le recenti evoluzioni che mostrano il dominio della Premier non preoccupano solo i club ma anche i tifosi», ha proseguito Reichart. Potranno partecipare anche le squadre inglesi? «Certo, non è un progetto esclusivo. Le regole su cui si baserà la competizione dipenderà dai giudizi dei tribunali di Madrid e in Lussemburgo, il progetto sarà legato ai 27 Paesi dell’Ue ma sarà aperto a tutti i territori europei». Nessuna preoccupazione, poi, per quanto riguarda la situazione della Juventus. «Preoccupato? No, io continuerò a lavorare insieme ai rappresentanti della Juve in maniera costruttiva e produttiva», le parole di Reichart. «Se ci sarà un ruolo per Agnelli? Lui farà quello che vorrà fare. Voglio essere sicuro di poter confrontarmi ancora con lui e con i suoi consigli e la sua conoscenza, davvero poche persone conoscono il calcio europeo come lui e gli interessa davvero il futuro del calcio europeo». Ma l’Eca, l’associazione dei club europei presieduta da Nasser Al-Khelaifi, fa sapere di prendere atto «della realtà alternativa di A22», ma ritiene che non trova risposte in un «mondo reale», spiegando che questa «idea rimaneggiata è già stata proposta, discussa e completamente respinta da tutte le parti interessate nel 2019».