Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

La Juve ai quarti senza affanni: 2-0 a Friburgo. La Roma si accontenta dello 0-0

Friburgo-Juventus 0-2
RETI: 45' pt rig. Vlahovic, 50' st Chiesa.
FRIBURGO (3-4-3): Flekken 6.5; Kubler 6, Ginter 6, Gulde 5; Sildillia 6, Eggestein 5.5, Hofler 6, Gunter 6 (29' st Weisshaupt sv); Doan 5.5 (17' st Sallai), Gregoritsch 6 (29' st Petersen sv), Holer 5 (17' st Grifo 5). In panchina: Uphoff, Atubolu, Schmid, Keitel, Jeong, Rohl, Schmidt. Allenatore: Streich 6.
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny 7; Gatti 6.5, Bremer 6, Danilo 6.5; Cuadrado 6 (39' st De Sciglio sv), Fagioli 6, Locatelli 5.5 (39' st Barrenechea sv), Rabiot 7, Kostic 6.5 (25' st Iling-Junior 6); Kean 6 (46' st Soulè sv), Vlahovic 6.5 (25' st Chiesa 6.5). In panchina: Pinsoglio, Perin, Miretti, Di Maria, Rugani, Paredes, Compagnon. Allenatore: Allegri 6.5.
ARBITRO: Gozubuyuk (Ned) 6.5.
NOTE: cielo coperto, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Gulde, Vlahovic, Iling-Junior, Sallai, Streich. Espulso al 44' pt Gulde per doppia ammonizione. Angoli: 6-1 per il Friburgo. Recupero: 3'; 5'.

Friburgo - La Juve corre in Europa, a Friburgo arriva un altro successo: Vlahovic interrompe il digiuno, Chiesa firma il 2-0 e Szczesny chiude la saracinesca. In Germania si raccolgono solo buone notizie, domani Allegri saprà quale sarà l'accoppiamento nei quarti di finale. Chiesa e Di Maria partono dalla panchina, Allegri sceglie Kean per affiancare Vlahovic: c'è il classe 2000 a cominciare insieme al serbo, anche perché Miretti non è al meglio. In difesa Gatti vince il ballottaggio con De Sciglio per formare il terzetto insieme a Bremer e Danilo, a centrocampo non ci sono sorprese perché giocano Cuadrado e Kostic sugli esterni con Locatelli in regia e Fagioli e Rabiot come mezzali. Una sorpresa, invece, la riserva Streich: nell’undici titolare non parte Grifo, nel tridente con Holer agiscono Doan e Gregoritsch. Lo stadio è bollente, l’atmosfera è tutta contro la Juve che già nella notte aveva 'assaggiatò quale sarebbe stata l’accoglienza, con il lancio di petardi all’esterno dell’albergo che ha disturbato il sonno dei bianconeri nel intorno alle 4 del mattino. Nelle battute iniziali è una gara spigolosa e fallosa, si gioca poco anche perché nel primo quarto d’ora l’arbitro Gozubuyuk fischia già sei falli complessivi. Locatelli ci prova dalla distanza, Kean si muove bene, Fagioli e Cuadrado vanno giù in area ma non c'è nulla: la prima metà di primo tempo è tutta qui, senza grandi emozioni e con il Friburgo che preferisce un atteggiamento attendista nonostante il gol da recuperare. L’occasione che scalda l’Europa-Park è costruita da corner, con Ginter che salta più in alto di tutti e trova una grande risposta di Szczesny. Al 27' la Juve passa in vantaggio in mischia e il marcatore Vlahovic scoppia in un’esultanza liberatoria, ma l’arbitro annulla per fuorigioco perché il serbo è oltre al portiere e ha solo un difensore tra lui e la linea di porta. Nel frattempo viene ammonito Gulde, lo stesso centrale rischia grosso con gli interventi su Fagioli e Vlahovic ma viene graziato tra le proteste della panchina bianconero. La Juve chiude in crescendo, Flekken salva su Kean e un tiro di Gatti è respinto. L’arbitro va a rivedere la seconda azione e ravvisa un fallo di mano: Gulde viene ammonito per la seconda volta e finisce sotto la doccia, Vlahovic realizza il rigore con il brivido del tocco con il piede di Flekken e viene sommerso dall’abbraccio dei compagni. La Juve chiude avanti nel risultato e di un uomo, nella ripresa può gestire due reti di vantaggio tra andata e ritorno. Il Friburgo prova a rientrare in partita, Gregoritsch non va lontano dall’incrocio su punizione all’alba della ripresa e poco dopo viene fermato da un altro grande intervento di Szczesny. Streich cambia due terzi del tridente offensivo e inserisce Grifo e Sallai, Allegri risponde con Chiesa e Iling-Junior. Il tecnico alza la voce per tenere i suoi sul pezzo, i bianconeri non rischiano granché e Chiesa la chiude definitivamente nel recupero. La Juve è ai quarti di finale, domani ci sarà il sorteggio che dirà la prossima avversaria. Domenica, invece, è in programma il derby d’Italia contro l'Inter: sarà l’ultimo ostacolo prima della meritata sosta.

Real Sociedad-Roma 0-0

Real Sociedad (4-4-2): Remiro; Gorosabel (25' st Sola), Zubeldia, Le Normand, Rico; Silva, Merino, Zubimendi, Mendez (34' st Cho); Oyarzabal (25' st Kubo), Sorloth (17' st Fernandez). (13 Zubiarre, 4 Llaramendi, 7 Barrenetxea, 12 Munoz, 16 Guevara, 17 Navarro, 20 Pacheco, 22 Turrientes). All. Alguacil
Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp (41' pt Zalewski), Cristante, Wijnaldum, Spinazzola; Dybala (31' st El Shaarawy), Pellegrini (42' st Bove); Belotti (31' st Abraham). (63 Boer, 99 Svilar, 19 Celik, 20 Camara, 24 Kumbulla, 62 Volpato, 68 Tahirovic). All. Mourinho. Arbitro: Kovács (Romania). Angoli: 9 a 3 per la Real Sociedad. Recupero: 5' e 7'. Espulso: Fernandez per somma di ammonizioni Ammoniti: Karsdorp, Zubeldia, Rico e Fernandez per gioco scorretto, Mancini e Smalling per proteste. Spettatori: 40.000.

[caption id="attachment_1672095" align="alignnone" width="300"] epa10527555 Roma's midfielder Leonardo Spinazzola (R) in action against Real Sociedad's Take Kubo (L) during the UEFA Europa League round of 16 second leg soccer match between Real Sociedad and AS Roma, in San Sebastian, northern Spain, 16 March 2023. EPA/Javier Etxezarreta[/caption]

Alla Roma basta uno 0-0 in casa della Real Sociedad (in dieci negli ultimi scampoli di gara per il doppio giallo a Fernandez) per qualificarsi ai quarti di finale di Europa League, in virtù del 2-0 ottenuto allo stadio Olimpico una settimana fa. Alla Reale Arena i giallorossi giocano un buon primo tempo, si vedono annullare un gol di Smalling per fallo di mano, poi nella ripresa sono costretti a soffrire ma dimostrando grande carattere e concentrazione. Protagonista Rui Patricio con una bella parata su Oyarzabal e una traversa che nega allo stesso spagnolo il successivo tap-in vincente. Dopo una battaglia di 112 minuti (5' di recupero nel primo tempo e 7' nel secondo) fa festa quindi la squadra di Mourinho, che domani conoscerà il prossimo avversario europeo.E’ un primo tempo molto maschio e combattuto quello che va in scena a San Sebastian, fatto di tanti contatti, fischi arbitrali e di conseguenza poche emozioni. Il primo squillo del match è dei giallorossi e arriva al 15', quando Dybala calcia da fuori area mettendo di un soffio a lato dopo una deviazione decisiva di un difensore. La risposta spagnola arriva a cavallo della mezz'ora con due tentativi di Mendez e Merino, entrambi centrali e bloccati agilmente da Rui Patricio. Per il resto succede veramente poco, giusto nel recupero del primo tempo la Roma troverebbe il vantaggio con un tocco sotto porta di Smalling su corner di Dybala, ma l’inglese devia con il braccio e induce il Var ad annullare la rete.
Ad inizio ripresa la Real Sociedad prova subito ad aumentare ritmo e pressione, creando una grande opportunità al 47' con Sorloth, che tutto solo a centro area sbaglia incredibilmente di testa. La più grande doppia palla gol del match però capita sui piedi di Oyarzabal una ventina di minuti più tardi, con lo spagnolo che da due passi si lascia prima ipnotizzare da Rui Patricio, poi sulla respinta colpisce una clamorosa traversa. Nell’ultima parte di gara i biancoblu sono costretti a caricare a testa bassa per concedersi qualche speranza, ma i giallorossi serrano molto bene le linee concedendo molto poco agli avversari. Al triplice fischio resiste quindi lo 0-0 che qualifica la Roma al prossimo turno.

Caricamento commenti

Commenta la notizia