Quant'è dura scollarsi le etichette. Tosta, tostissima, specie nel mondo del calcio. Per affrancarsi dal titolo di “vice”, ad esempio, l'allenatore di origini vibonesi (è di Cessaniti), Francesco Calzona, ha scelto la strada più lunga ma allo stesso tempo sicura: la gavetta. E così, oggi non è più semplicemente la “spalla” di Sarri (ruolo che ha ricoperto ai tempi del Napoli, così com quello di collaboratore tecnico, quando ebbe l'intuizione di piazzare Mertens come prima punta) ma si è messo... in proprio.
I tecnici italiani vanno di moda sulle panchine delle Nazionali. Marco Rossi, ad esempio, aveva fatto sognare i tifosi dell'Ungheria in occasione degli ultimi Europei. Oggi tocca proprio al calabrese Calzona, che con la benedizione dell'ex capitano partenopeo Marek Hamsik ha preso il timone della Slovacchia e la sta facendo viaggiare a velocità supersoniche in vista dei prossimi Europei, che si giocheranno il prossimo anno in Germania. Vedere per credere.
I numeri del 55enne vibonese e dei suoi Falchi sono emblematici. La Slovacchia è seconda nel girone J guidato dal Portogallo (che lo sta dominando con quattro vittorie su quattro) grazie a tre successi e un pareggio. Un percorso quasi netto che testimonia le ambizioni della squadra di Calzona. L'ultima “campagna europea” prima della pausa estiva ha portato in dote sei preziosissimi punti in trasferta (vittorie sui campi di Liechtenstein e Islanda). Adesso una lunga sosta, un po' di vacanza (nella sua terra). C'è tempo per pensare al Portogallo per il discepolo che si è scoperto maestro.
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