Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Atletica, mondiali paralimpici. Meravigliosa tripletta azzurra nei 100 metri T63

Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto dominano il podio dei 100 T63 e festeggiano replicando la foto iconica della Paralimpiade giapponese che ha attraversato il mondo

Il sogno continua. Dalla notte di Tokyo alla serata di Parigi il cuore degli italiani torna a battere e ad emozionarsi per il Trio delle Meraviglie catapultato su un nuovo palcoscenico. Nella rassegna iridata in terra francese le Charliès Angels della Para atletica azzurra, Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto dominano il podio dei 100 T63 e festeggiano replicando la foto iconica della Paralimpiade giapponese che ha attraversato il mondo. Ballano le ragazze in pista e lo fanno con una grande bandiera italiana perché portano a casa altre tre bellissime medaglie e altre tre nuove slot in vista dell’appuntamento paralimpico del 2024. La 'gara delle garè sembra l’esatta replica del 2021. Torna a vincere l’oro la campionessa paralimpica Sabatini, alla sua seconda importante vittoria in carriera. Partita più lenta, nel lanciato riesce a riacchiappare l’altra Azzurra Caironi che era già fuggita via e taglia il traguardo a occhi sgranati con il record del mondo di 13.98, tolto alla sua compagna per 4 centesimi. Il secondo posto color argento della plurititolata bergamasca è di 14.35, mentre la velocista siciliana Contrafatto è bronzo in 14.67.

La neoprimatista mondiale è entusiasta: "Non ho parole, non me lo aspettavo per niente, era una gara difficilissima. Devo ancora realizzare di aver fatto il record, era un obiettivo che cercavo da tanto. Sono arrivata qui con molta tensione perché le ragazze mi hanno dato da fare per tutta la stagione, le ho prese a destra e sinistra dopo Tokyo e invece eccomi qua. Mi sono riconfermata ed è grandioso perché era difficile. Loro sono migliorate tanto, Martina aveva fatto un record incredibile e io ho provato ad avvicinarmi più volte, Monica ha fatto il personale quest’anno, siamo tutte cresciute molto". "Da Tokyo sono cambiate tante cose perché due anni sono tanti, ma siamo ancora qui e ancora nella stessa posizione - dice Martina Caironi -. È stata una gara ad alto livello, personalmente non sono soddisfatta, c'è stata un pò di rigidità. L’emozione dopo tanti anni c'è, soprattutto quando sei quella da battere. Ma sono contenta comunque di essere stata battuta così perché penso che sia l’unico modo per poterla digerire. Qua è andata così, la partenza mi è sembrata abbastanza buona. Non avendo Ambra vicina e vedendola con la coda dell’occhio, ad un certo punto ho cominciato a pensare, ma nei 100 non si deve pensare". La plurititolata azzurra pensa ora alla prossima sfida del lungo di sabato: "La cosa positiva è che da una piccola delusione posso tirar fuori le energie per una gara di testa nel salto in lungo".

Ancora più lontano va lo sguardo di Monica Contraffatto: "Siamo le tre meraviglie dell’atletica paralimpica italiana e spero che lo saremo ancora a lungo. Quest’anno ho fatto il personale a 42 anni, quindi il fisico ancora regge. Adesso vacanze e poi a settembre ricominciamo il nostro anno immerse nell’allenamento e se Dio vuole, ci rivedremo a Parigi". Alla serata magica delle azzurre si unisce Valentina Petrillo con un massiccio contributo. Alla soglia dei 50 anni, la sprinter ipovedente corona con il bronzo iridato un percorso di sfide e burocrazie, vittorie e primati, che negli ultimi anni hanno acceso i riflettori su di lei. Da prima atleta transgender ad aver mai partecipato ad un Mondiale nell’atletica leggera, la sua battaglia in pista si trasforma nella gioia del primo podio internazionale, nella felicità della slot per Parigi 2024 e in un messaggio potente. Nei 400 T12 la velocista napoletana, già quinta all’Europeo di Bydgoszcz, realizza il crono di 58.24 anche se non è completamente soddisfatta della sua gara: "È una giornata fantastica, la mia prima medaglia nel mondo paralimpico. Sono un pò amareggiata perché speravo nell’argento. Sono partita meglio rispetto a ieri, però avevo i 400 di ieri sulle gambe e quando ai 150 dovevo cambiare passo non ce l’ho fatta".

"Ho visto in ritardo la venezuelana in corsia 1, ho provato a recuperare ma non c'era più niente da fare. Al di là di tutto quello che possono essere i pregiudizi, non si può fare un confronto con quello che ero da maschio perché tutto ciò non lo avrei fatto. Non si può confrontare un Fabrizio che non aveva voglia di vivere con una Valentina che ha voglia di vivere, di vincere, di correre". E la dedica di questo podio è speciale: "Dedico la medaglia a Luca Pancalli presidente del Cip perché in un momento difficilissimo qualche mese fa mi ha chiamata e mi ha sostenuta, a Sandrino Porru presidente della Fispes perché è stata la prima persona a cui ho detto di essere una transgender. A mio papà a casa che mi segue con tanto amore e in particolare al mio piccolino Lorenzo che è a casa". Nelle altre competizioni ottimo piazzamento nei 100 T64 per la 17enne Giuliana Chiara Filippi. Riccardo Bagaini conclude la fortunata giornata della Nazionale passando in finale nei 400 T47 con una nuova prestazione sotto i 50 secondi. È secondo nel suo turno a 49.86 ed in controllo si qualifica con il quarto crono valido. Oggi l’Italia celebra un bottino totale di sei medaglie (due ori, un argento, tre bronzi) e sette pass conquistati.

Foto Fidal

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia