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Coppa Davis, finale Slam (per ora) e Top four: Sinner e quei bravi ragazzi azzurri che fanno sognare

Da qualche annetto si parla ormai di primavera del tennis azzurro. Si va ben oltre perché sì, siamo nell'epoca più florida per l'Italia. Nessuno come Sinner si è mai portato così a ridosso del numero uno al mondo. Solo l'Italia guidata da Pietrangeli e con Panatta punta di diamante era riuscita a vincere la Coppa Davis nella storia prima di Jannik e compagni. Qualche slam, la nostra Nazionale, lo aveva pure vinto, ma sono trascorsi 48 anni (Panatta trionfò in Francia, aggiudicandosi il Roland Garros, proprio al pari di Pietrangeli qualche anno prima, in due edizioni). Poi era stata la volta delle azzurre Francesca Schiavone (sempre Roland Garros, 2010) e Flavia Pennetta (Us Open, 2015).

Al di là dei successi e dei piazzamenti ranking, a sorprendere è la quantità e la qualità dei tennisti azzurri nella Top 100. Perché alle spalle di Sinner c'è sempre quel Lorenzo Musetti che attende di sbocciare definitivamente. In grandissima ascesa Matteo Arnaldi (37esimo) e sempre stabilmente tra i primi 50 Lorenzo Sonego (46esimo). Da tenere c'occhio anche l'ascesa di Flavio Cobolli, grande protagonista di questi Australian Open (76esimo), così come Giulio Zeppieri (110). Senza considerare Fabio Fognini (101) che non sta smettendo di lottare nonostante non sia più un giovanotto e soprattutto quel Matteo Berrettini che, senza i problemi fisici varrebbe senza dubbio la Top Ten. Già, Berettini, l'ultimo azzurro ad aver affrontato una finale Slam (perdendo a Wimbledon contro il solito Djokovic). Una grandissima primavera per il nostro tennis.

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