Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sinner-Alcaraz, ecco a voi la nuova saga del tennis. Ad Acapulco nel 2019 il primo capitolo: quell'incontro a “metà strada” della Sinneraz

Una saga diventa tale col tempo. Puntata dopo puntata, atto dopo atto. E il primo di questi atti, spesso, passa sotto traccia, nessuno può immaginare cosa accadrà dopo. Si pensi al cinema e a grandi capolavori come Star Wars, Indiana Jones, Back to the future e Mission Impossibile, tanto per citarne alcuni. Il tempo, sulla base del successo iniziale, ha contribuito a sedimentare il mito, a rendere questi cult eterni. Vale anche per lo sport. Certe sfide, certi dualismi, non nascono come tali ma lo diventano. Ecco perché il 2 aprile 2019 solo in apparenza è una data che significa pochissimo per gli amanti del tennis. In realtà stava nascendo una nuova saga. Dove? Ad Acapulco, in Messico. A distanza di 9.595 chilometri da Murcia e a 10.180 da Bolzano. Già, perché le terre che hanno dato i natali a Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sono praticamente equidistanti dal loro primo incrocio di racchette. Si sono dati appuntamento a “metà strada”. O comunque hanno percorso lo stesso tratto per scrivere la prima pagina di quella che, a conti fatti, era solo la prima pagina di una lunga storia, iniziata da sbarbatelli (17 anni lo spagnolo, 19 l'italiano). I trentaduesimi del Challenger sudamericano li superò Carlitos, vincendo in tre set (6-2/3-6/6-3). Da allora, la saga dei Sinneraz ha contemplato altri sette appuntamenti (il totale da Acapulco a Indian Wells è molto equilibrato 4-4) con alcuni picchi notevoli, come gli incredibili quarti di finali degli scorsi Us Open, vinti da Alcaraz al termine di uno dei match più belli di sempre dello Slam a stelle e strisce (6-3, 6-7, 6-7, 7-5, 6-3). Oggi la bilancia tornerà a penderà da un lato o dall'altro. E lo farà per poco tempo, probabilmente, perché le racchette di due così sono destinate a incrociarsi di nuovo. E di nuovo. E poi ancora di nuovo. Le saghe, nel cinema come nello sport, sono fatte così. Non ci si stancherebbe mai di guardarle. C'è solo da affondare la mano in un barattolo di popcorn abbastanza capiente e godersi lo spettacolo. “A quando la prossima?”

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia