No, l’Olimpiade non sarà mai della stessa materia di cui sono fatte tutte le altre cose. Magari si avvicina un po’ di più a quella dei sogni, ma c’è dell’altro. C’è dell’altro negli occhi di chi quel bronzo conquistato a Londra lo abbraccia tutte le notti: è il suo premio per una gara fatta di tanti sacrifici, chi quegli occhi li ha un po’ più tristi perché sa che quella medaglia di bronzo a Sidney avrebbe potuto, avrebbe dovuto avere la faccia, il colore e la consistenza dell’oro. E chi, infine, ha ancora gli occhi affamati tipici degli atleti che non aspettano altro di addentarla quella medaglia e di farlo a Parigi, perché alla voce ori conquistati in carriera hanno lasciato ancora uno spazietto ma non vedono l’ora di colmarlo.
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