Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le Fate azzurre riscrivono la storia: è argento dopo 96 anni. Solo Simone Biles fa meglio

Baci, abbracci, il trucco che si scioglie e sporca i visi della Fate. Nel giorno in cui Parigi incorona Simone Biles regina di questa Olimpiade, c'è spazio e gloria anche per le azzurre. L’Italia dell’Artistica infatti conquista una storica medaglia d’argento a squadre che non arrivava dal 1928, e fa impazzire cinque ragazze uniche per coordinazione e leggiadria. Non saranno mai la Biles, ma nell’Arena Bercy Angela Andreoli, Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio e Giorgia Villa ci vanno vicine e scrivono un pezzo di storia dello sport italiano. Avevano chiuso al secondo posto le eliminatorie, dietro alle irraggiungibili americane, e hanno ripetuto il piazzamento nella finale al termine delle quattro rotazioni in cui hanno sempre gareggiato accoppiate agli Usa, regalando spettacolo pari quasi a quello della fuoriclasse di questo sport. Per parte sua la donna per cui palpita da tre anni il cuore buono dell’America si è ripresa stasera quello che il destino le tolse tre anni fa ai Giochi di Tokyo. Era la stella annunciata di quell'Olimpiade, fu invece buio pieno. Le mancava l’equilibrio, colpa dei twisties, vertigini amplificate per una che praticamente vive volteggiando in aria. Si fermò per due anni ed al terzo rieccola qui libera dai suoi demoni, spinta dall’amore di milioni di tifosi, star e gente comune.

La rinascita di Biles lascia a bocca aperta le migliaia di suoi connazionali che affollano oltre le previsioni l’impianto parigino: viene applaudita dal marito-cheerleader Jonathan Owens, giocatore della Nfl, e da Bill Gates, Serena Williams e dal regista Spike Lee, uno dei supporter più 'scalmanatì ma sempre nel rispetto dello spirito olimpico. Ma tra volteggio, parallele asimmetriche, trave e corpo libero l’Italia conduce sempre la danza del resto del mondo, mai un attimo di cedimento e alla fine si regala un sogno. C'è qualità e sostanza in queste ragazze, e non solo in loro perché è tutto il movimento che cresce, e assieme alla bandiera a stelle e strisce e a quella del Brasile sventola il Tricolore, perché questa volta è podio dopo la "medaglia di cartone" di Tokyo che fu quasi una beffa ma ora si capisce che è servita per crescere ulteriormente. Così ora sono lacrime di gioia, di queste Fate che quasi sembrano non crederci, ma erano arrivate qui proprio per questo, stringendo i denti come la modenese Iorio che è riuscita a gareggiare nonostante i problemi alla caviglia sinistra, costantemente innaffiata di spray antidolorifico tra un esercizio e l'altro.' A lei pensa il maestro Enrico Casella, ex rugbista ma soprattutto dt della ginnastica che chiude alla grande una carriera che meritava questa gioia. A dargliene la certezza è stata Angela Andreoli che nel libero piazza uno Tsukahara e un doppio 'illusion' che sono le mosse giuste per avere la certezza del podio e di aver scritto una pagina che resta. Biles in attesa di dare ancora spettacolo porta a casa il quinto oro olimpico della sua carriera che già ne fa la più grande di sempre, ma quanta maestria, quanta leggerezza e al tempo magia nei suoi esercizi. Osservata dal vivo è qualcosa che rimane dentro, non ci sono più blocchi mentali a fermarla, lei è unica e può permettersi perfino uno sbadiglio, subito mostrato al pubblico dal tabellone luminoso. Allora ancora giù applausi, lei risponde con un sorriso smagliante seguito da un bacio. L'esercizio più bello del suo ritorno alla vita agonistica: già questo vale un bel 10.

"Avevo ansia, sapevo che dal mio esercizio passava il podio, ma le mie compagne sono venute da me a dirmi di rilassarmi e divertirmi e sono riuscita a fare il mio esercizio bene. È l’emozione più grande che abbia mai provato, che mi ripaga di tutti i sacrifici fatti: rinunci alla tua vita da adolescente per inseguire il sogno delle Olimpiadi e coronarlo con l'argento dietro gli Stati Uniti...". Angela Andreoli è raggiante dopo lo storico risultato raggiunto con le Fate ai Giochi di Parigi. "La Biles? Mi ha fatto i complimenti", ha aggiunto. Anche per Elisa Iorio, che ha fatto la finale da infortunata gareggiando solo alle parallele, "l'emozione è tanta, abbiamo raggiunto un obiettivo storico. La dedica? Alla mia famiglia, al mio ragazzo che mi sostiene, fa lo stesso sport e mi capisce, e poi a tutte le persone che ci supportano". "Ieri sera ho fatto veramente fatica ad addormentarmi - racconta invece Manila Esposito - Non ho le parole per descrivere come mi sento in questo momento. Siamo state brave a mantenere la concentrazione fino alla fine".

Caricamento commenti

Commenta la notizia