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A pranzo per la storia, l'Italvolley femminile di Velasco con gli Usa per l'oro

L’appuntamento con la storia è fissato a ora di pranzo di una domenica di agosto: domani, alle 13, le azzurre del volley scenderanno in campo per la finale olimpica di Parigi 2024 contro gli Usa. C'è da sfatare il tabù di una medaglia d’oro mai conquistata dalla pallavolo italiana. C'è, per Julio Velasco, la possibilità di chiudere definitivamente il cerchio di una carriera straordinaria. Quel cerchio, anzi quei cinque cerchi aperti ai Giochi del 1996 con la sconfitta al tie-break nella finale contro l’Olanda. Ad Atlanta sotto rete c'era la Generazione dei fenomeni del volley maschile. Ventotto anni dopo, nella capitale francese, Paola Egonu e compagne, guidate dalla saggezza di Velasco, stanno regalando soddisfazioni ed emozioni ai tifosi italiani, l’ultima due sere fa nella semifinale vinta 3-0 contro la Turchia: in tanti domani si fermeranno, quasi come se fosse una partita della nazionale di calcio, per seguire la partita in tv o sui tablet, magari sotto l’ombrellone. «Indubbiamente - sono le parole della capitana Anna Danesi, fin qui protagonista di un eccellente torneo olimpico - la gioia è tantissima. Già aver raggiunto la finale è un grande traguardo: abbiamo scritto un pezzo di storia e adesso vogliamo scrivere la parte finale, con la speranza che si concluda come la più bella delle fiabe».

Con Velasco, il Dream Team della panchina azzurra è completato da Lorenzo Bernardi (il «miglior giocatore di pallavolo del XX secolo") e da Massimo Barbolini, che ha guidato da head coach la nazionale azzurra femminile dal 2006 al 2012, per un totale di 225 partite. «L'emozione di disputare una finale olimpica - dice il tecnico - è davvero grande. Come ho sempre detto, penso che per un giocatore, per un allenatore o per chiunque faccia parte del mondo sportivo, sia la manifestazione più importante che esista. Quando lo scorso anno ho ricevuto la chiamata di Julio non ho mai avuto dubbi se accettare la proposta, prima di tutto perché il capo allenatore era lui, poi anche per la prospettiva dell’Olimpiade. Penso che questa scelta sia stata premiata dai fatti, però i bilanci vanno fatti domani al termine della partita». Perché di fronte c'è la squadra campione olimpica in carica. «Gli Usa - spiega Barbolini - sono una squadra fortissima: un gruppo con un organico molto importante e non mi riferisco solo al sestetto. Loro sono una formazione abituata a queste partite, non a caso sono le campionesse olimpiche in carica. Sono sempre molto difficili da affrontare, però penso che la nostra squadra abbia dimostrato, anche durante il torneo olimpico, di essere in crescita».

Intanto, a Parigi un italiano che ha già vinto c'è già: Andrea Giani, a proposito della Generazione dei fenomeni degli anni Novanta, ha trionfato con la nazionale padrona di casa, che in finale ha sconfitto per tre set a zero la Polonia (25-19, 25-20, 25-23 i parziali) in un’ora e 16 minuti di gioco. il bronzo è stato conquistato ieri dagli statunitensi che hanno battuto l’Italia. «Quanto ti ho aspettato...": è la frase postata dall’allenatore della Francia a corredo di una foto in cui morde quella medaglia d’oro solo sfiorata ad Atlanta '96. Per lui, i cinque cerchi si sono finalmente chiusi. Per il suo allenatore in quella indimenticabile nazionale, serve vincere altri tre set.

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