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Il bilancio di Malagò: "Orgoglioso di questa Italia, abbiamo fatto meglio di Tokyo. Abodi? Fuori luogo"

"Abbiamo fatto 40 medaglie come Tokyo, volevamo fare da 40 in su, ci siamo riusciti anche con una maggiore qualità: 2 ori in più, 3 argenti in più e la conferma di ruoli da protagonisti nello scenario dello sport mondiale. Ero convinto che avvenisse perché sapevamo benissismo quante possibilità di medaglia avevamo. Quando ne hai tante, molte le perdi per strada in modi rocamboleschi ma hai la possibilità di vincerle dove magari non era preventivato all’inizio. Devi avere una qualità alta negli atleti che si sono qualificati. Siamo passati da 67 a 79 finalisti rispetto a Tokyo, quindi atleti nei primi 8 posti. Abbiamo vinto la classifica dei quarti posti, sono stati 20 e 5 assimilabili. I quinti posti sono stati 27. Questo ti fa capire quanto è stata qualitativa questa spedizione. Sono 80 medagliati. Una cosa di cui sono molto orgoglioso è che rispetto a qualche edizione fa siamo un Paese fortissimamente multidisciplinare e non eravamo così. A medaglie d’oro (12 totali, ndr), le donne hanno vinto la loro competizione con i maschietti, due nelle prove miste, nello skeet con Bacosi-Rossetti e nel Nacra della vela con Banti-Tita, 7 ori per le donne e 3 per gli uomini». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella conferenza stampa di fine Olimpiadi a Casa Italia a Parigi.

E’ stato «fuori luogo» che a cinque giorni dalla fine delle Olimpiadi il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, «abbia sottolineato» in un’intervista che il ciclo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, è al termine. «Non è solo un problema di stile. Io non l’avrei mai fatto», ha aggiunto Malagò.

"Il Coni fa parte dell’ordinamento sportivo, io rappresento il Coni e sono membro del Cio. Devo attenermi ad alcune valutazioni, alcuni aspetti che erano stati chiarissimamente esternati da parte del Cio. La politica ha un altro ruolo, fa un altro mestiere. Fa parte del gioco delle parti. Io, fra Angela Carini che conosco molto meglio e molto prima di una serie di persone che hanno espresso delle considerazioni, e una atleta di un altro Paese, da che parte sto? E’ evidente. Ma non apprezzo chi fa il tuttologo" ha detto Malagò. "Ognuno esprime l’opinione che ritiene più giusta, ma l’Iba non è più la Federazione internazionale di boxe, è stata screditata, e ha un nemico nel Cio e nella nuova Federazione che si sta costituendo. Da che parte dovrei stare? La Khelif combatte da 8 anni".

«Mi ha chiamato poco fa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per fare i complimenti alle ragazze della pallavolo. Era molto orgoglioso di quello che hanno fatto. Complimenti allargati a tutta la spedizione» ha proseguito Giovanni Malagò. Mattarella riceverà la delegazione azzurra per la restituzione della bandiera il 23 settembre, alle ore 11, al Quirinale.

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